1 agosto 2025
Aggiornato 14:30
Salute

Il 70% dei detenuti è malato

In metà dei casi la malattia è infettiva. In particolare il 33% è affetto da Epatite C, da Tbc il 22%, da Epatite B più del 5%, e da Hiv circa il 4%. E queste -purtroppo- sono solo stime: non esiste infatti un osservatorio ad hoc. E' quanto denuncia la Società italiana di medicina penitenziaria

ROMA – E' emergenza sanitaria negli istituti di pena italiani. Circa il 70 per cento dei detenuti ha almeno una malattia, che in meta dei casi è infettiva. In particolare l'epatite C nel 33 per cento dei casi, la Tbc (nel 22% dei casi), l'Epatite B (più del 5%), e l'Hiv (in circa il 4% dei casi).

E queste -purtroppo- sono solo stime: non esiste infatti un osservatorio ad hoc. E' quanto denuncia la Società italiana di medicina penitenziaria. E' molto probabile quindi che i dati siano sottostimati, anche perché molti dei detenuti non sanno di avere una malattia. A trasformare le prigioni in lazzaretti sono: la ingestibile concentrazione di soggetti a rischio, come i tossicodipendenti che sono il 32 per cento del totale, ma anche il sovraffollamento in sé.

Il problema - va sottolineato - non riguarda solo il mondo carcerario: la prigione infatti, in queste condizioni può diventare una sorta di incubatrice di virus che poi circolano all'esterno, anche in virtù del fatto che migliaia di detenuti restano per meno di una settimana dietro le sbarre. Un tempo più che sufficiente per contrarre un contagio da portare poi fuori, in libertà.