26 aprile 2024
Aggiornato 18:30
FEMMINICIDIO

«Vogliamo dichiarare guerra alla violenza contro le donne»

RP | RP | RP | Il premier Letta: «Sbaglia chi ha ironizzato sul fatto che ci sia bisogno di una norma specifica, proprio perché si tratta di retaggi culturali, gli interventi inseriti sono molto importanti proprio perché superano questi ostacoli collettivi, psicologici, di atteggiamenti che ci sono nel nostro Paese»

ROMA - Il governo è in guerra per contrastare la violenza contro le donne e il femminicidio, ha sostenuto il presidente del Consiglio Enrico Letta, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi in occasione della Giornata mondiale dell'Onu contra la violenza sulle donne. Secondo il premier «il governo in questi sette mesi si è impegnato con grande forza fin dall'inizio, quando Josefa Idem istituì la task force sul femminicidio».

GUERRA A VIOLENZA SU DONNE - Letta ha continuato: «Vogliamo dichiarare guerra - ha spiegato - alla violenza contro le donne, è una determinazione, uno sforzo a tutto campo. Il decreto che è diventato legge l'11 ottobre dà strumenti perché questa azione di contrasto e prevenzione possa essere efficace, coinvolgendo il più possibile i ministeri e tutti i soggetti che svolgono attività sul territorio, sia le istituzioni che l'associazionismo, che svolge un ruolo fondamentale».

CAMBIO DI MENTALITA' - Nel decreto convertito, ha sottolineato il presidente del Consiglio, «c'è tutta una parte molto forte sulla prevenzione, sul finanziamento dei centri anti-violenza e poi tutto il lavoro forte di repressione, di reazione, che è altrettanto importante. Sbaglia chi ha ironizzato sul fatto che ci sia bisogno di una norma contro il femminicidio, proprio perché la violenza contro le donne è figlia di retaggi culturali, gli interventi inseriti sono molto importanti proprio perché superano questi ostacoli collettivi, psicologici, di atteggiamenti che ci sono nel nostro Paese».

CAMBIARE TESTA A UOMINI - «Noi crediamo - ha detto ancora il capo del governo - che questo lavoro fatto fin dall'inizio è uno dei punti sui quali si è voluto dare un messaggio il più concreto possibile. Il tema di fondo è che adesso ci sono questi strumenti ma vanno applicati: le norme da sole non bastano. Sappiamo benissimo che la lotta contro questo drammatico fenomeno la probabilità di riuscita è legata alla possibilità di alzare la voce. Vogliamo che si alzi la voce attorno a questo tema, è essenziale. Passa attraverso tanto lavoro che va fatto sul territorio sia livello di repressione che di educazione alle relazioni e all'affettività. Atteggiamenti regressivi - ha spiegato il premier - vengono spesso presentati come segno della forza e della mascolinità. So benissimo che tutto passa attraverso un cambio di mentalità degli uomini, e questo pesa anche sulle spalle di un presidente del Consiglio uomo. Tutto passa attraverso una fortissima determinazione degli uomini ad avere un approccio differente»

VIOLENZA A STRANIERE - Per contrastare le violenze sulle donne che si verificano all'interno delle comunità degli stranieri immigrati in Italia, il governo ha inserito una norma che prevede la concessione del permesso di soggiorno alla vittima di maltrattamento: «C'è una rilevante percentuale - ha spiegato il presidente del Consiglio - di violenze contro le donne che non sono italiane. Per questo nella legge sul femminicidio c'è questo tema del permesso di soggiorno, che vale sulla persona maltrattata e sul fronte del maltrattante».

NAPOLITANO PREMIA AVVOCATO CORAGGIO - In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana all'avvocatessa Lucia Annibali, sfregiata con l'acido, per «il coraggio, la determinazione, la dignità con cui ha reagito alle gravi conseguenze fisiche dell'ignobile aggressione subita. Il comportamento di Lucia Annibali costituisce un fermo invito a reagire e a guardare al futuro rivolto a tutte le donne vittime della violenza maschile» ha sottolineato una nota del Quirinale.


Nella stessa occasione il presidente Napolitano ha assegnato la sua targa di rappresentanza alla campagna «NoiNo.org» organizzata da una rete di uomini per sensibilizzare proprio gli uomini sulla necessità di isolare, condannare e rigettare ogni forma di violenza maschile sulle donne.

La presidenza della Repubblica con questa scelta emblematica «esprime il proprio generale incoraggiamento alle campagne, alle iniziative, alle associazioni che si impegnano per contrastare un fenomeno così terribile e, in particolare, vuole sottolineare ancora una volta quanto sia importante l'adesione convinta e numerosa degli uomini alla irrinunciabile battaglia ricordata dalla giornata di oggi».