1 maggio 2024
Aggiornato 01:30
Wall Street Journal

«Letta e Berlusconi giocano mentre Roma brucia»

Il quotidiano finanziario: «La politica italiana rimane senza speranza auto-centrata e autoreferenziale. La più grande minaccia alla sopravvivenza dell'euro è sempre stata l'incapacità dell'Italia di riformarsi»

NEW YORK - Contestualizzando la crisi italiana nel contesto delle più vaste difficoltà della zona euro, il Wall Street Journal ha usato parole severe sull'evoluzione politica in atto nel nostro Paese. «Letta e Berlusconi si baloccano (to fiddle, nder) mentre Roma Brucia». E il verbo usato - fiddle - è evocativo: «fiddle: suonare il violino, divertirsi con sciocchezze, baloccarsi, giocare, perdere tempo». L'immagine è evocativa: come Nerone suonava la cetra dando le spalle alle rovine di Roma, Letta e Berlusconi «fiddle while Rome burns»: e intanto la crisi si complica.

ITALIA NON FA NULLA PER PA, LAVORO, BANCHE - Dopo aver sottolineato quasi con stupore che se dall'Europa vengono buone notizie queste vengono dalla Grecia, il Wall Street Journal ha ricostruito le convulse giornate romane: «Il risultato è che la politica italiana rimane senza speranza auto-centrata e autoreferenziale. La classe politica dibatte senza fine sul bisogno di una nuova legge elettorale, sui meriti della legge sulla proprietà del precedente governo, o sui problemi legali di Berlusconi. Però non si fa nulla per la pubblica amministrazione del Paese, notoriamente inefficiente, per il suo sistema legale in pezzi, per le sue antiquate leggi sul lavoro, per il suo settore bancario sotto capitalizzato».

MINACCIA MAGGIORE PER EURO - E' una situazione, secondo il quotidiano, pericolosissima, e per tutta la zona euro: «La più grande minaccia alla sopravvivenza dell'euro è sempre stata l'incapacità dell'Italia di riformarsi e questo in ultima analisi porterà a duro confronto con la Germania sul tema chiave: sino a che punto il debito dei paesi della periferia (della zona euro) dovranno essere mutualizzato tramite l'intervento su larga scala della banca centrale».