28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Partiti | Assemblea Nazionale PD

Renzi al PD: «Il problema sono gli operai che non ci votano più»

Il rottamatore: «In questi vent'anni c'è stata tanta lontananza tra ciò che abbiamo promesso alle elezioni a ciò che abbiamo fatto. Ci vuole coraggio, coerenza»

ROMA - Matteo Renzi ha bacchettato il presidente del consiglio Enrico Letta per aver dato la colpa dello sforamento del 3 per cento del rapporto debito Pil alla instabilità politica.

NON SCARICHIAMO RESPONSABILITÀ - Intervenendo all'assemblea nazionale del Partito democratico (Pd), il sindaco di Firenze ha fatto appello all'assunzione di responsabilità: «Anche Letta, a cui va il mio appoggio totale deve sapere che compito del governo è farsi carico delle cose perciò dare la colpa alla instabilità politica è ingiusto. Se abbiamo sforato il 3 per cento o si ha il coraggio dire che quel limite va rivisto o si rientra con le politiche, altrimenti questo è dare la colpa alla instabilità politica che crea anti politica, il dare la responsabilità sempre ad altri».
Il rottamatore ha chiesto al Pd di farsi un esame di coscienza e di assumersi parte della responsabilità per la crisi economica sociale e politica che il paese sta attraversando.

PER 20 ANNI SENZA CORAGGIO E COERENZA - «Non è possibile che in questi vent'anni ci sia stata tanta lontananza tra ciò che abbiamo promesso alle elezioni a ciò che abbiamo fatto. Ci vuole coraggio, coerenza», ha detto il primo cittadino fiorentino.
La «crisi non è solo del modello della destra da sostituire con uno nostro - ha detto Renzi citando l'altro concorrente alla segreteria Gianni Cuperlo, che ha parlato prima di lui -, in questi venti anni ci siamo stati anche noi è se non siamo stati in grado di interpretare il cambiamento qualche domanda dobbiamo farcela».

OPERAI NON CI VOTANO - Il sindaco di Firenze ha ricordato anche che «gli operai non votano più per noi, neanche i disoccupati e i giovani, vogliamo interrogatrici su perché non ci votano più gli operai?, Insomma se l'Italia ha perso posizioni è anche perché noi abbiamo perso occasioni».
Poi Renzi è andato all'attacco dell'opposizione: «Silvio Berlusconi dice che sono un ambizioso battutista, ma io sono per un Pd ambizioso che governi da solo, non per avere ministri ma per dare noi la direzione, per provare a lasciare il segno».