Il PDL accelera sull'emergenza carceri, il PD frena
Il leader dei Radicali ha interrotto il proprio sciopero della fame e della sete, dopo che Il Giornale e Il Foglio hanno pubblicato alcuni articoli che invitano il Pdl ad adottare la «soluzione Pannella». Dal partito del Cavaliere segnali favorevoli ad atti di clemenza
ROMA - Marco Pannella, intervenendo a Radio Radicale, ha annunciato che «fino alla mezzanotte di oggi», «in omaggio non violento, in particolare per i contributi de Il Foglio, di Vittorio Feltri, di Luciano Violante, come doveroso atto di ri-conoscenza», sospenderà lo sciopero della fame e della sete che conduceva da tre giorni. Pannella ha citato l'articolo uscito oggi sul quotidiano Il Giornale, gli articoli del quotidiano di Ferrara che invitano il Pdl e Berlusconi ad adottare la «soluzione Pannella», e le parole usate da Luciano Violante ieri ad un dibattito a Rimini con i ministri Cancellieri e Alfano.
PDL FAVOREVOLE - Alcuni esponenti del Pdl hanno speso qualche parola sull'indulto. In una nota il senatore Altero Matteoli ha scritto: «Accolgo con molto favore la posizione del ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, sull'amnistia. Condivido - ha osservato - la necessità di un provvedimento per fronteggiare l'emergenza carceri ed essere nel contempo precondizione per risolvere la questione della detenzione garantendo condizioni civili negli istituti di pena e la reale riabilitazione, come prevede la Costituzione. Aggiungo che uno Stato democratico forte dimostra di essere tale anche con gesti di clemenza verso chi ha sbagliato».
CICCHITTO - Concetti simili anche da parte di Fabrizio Cicchito: «La proposta della Cancellieri è condivisibile. Il blocco dell'amnistia sta producendo conseguenze inaccettabili. Su questo terreno non si può procedere secondo schematismi ideologici, ma deve prevalere il senso di umanità».
Cicchito ha poi continuato: «Indipendentemente dalle vicende più propriamente politiche - problema del governo, della giunta del Senato - tuttavia a questa ripresa di lavoro politico a nostro avviso è indispensabile un impegno del Pdl e dello stesso presidente Berlusconi su referendum Radicali. Una parte di noi già li ha firmati a luglio, ma è essenziale un salto di qualità in modo che il tema giustizia nel suo complesso impegni direttamente i cittadini esercitando cosi una influenza costituzionalmente corretta anche sulle forze politiche e sul quadro istituzionale».
IL PD CONTRARIO - «Come già più volte dichiarato nelle scorse settimane, siamo nettamente contrari a un provvedimento di amnistia. Per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri, c'è bisogno di interventi strutturali. E' quindi necessario proseguire sulla strada già tracciata dalle leggi recentemente approvate in Parlamento, nonché riformare la custodia cautelare e intervenire per maggiore azione di depenalizzazione. Fuori da un contesto di riforme, l'amnistia è un provvedimento una tantum, e come tale non serve a nulla». Lo hanno scritto in una nota Danilo Leva, responsabile Giustizia e Sandro Favi, responsabile Carceri del Partito democratico.
«La tempistica del provvedimento - hanno aggiunto - fa tra l'altro sorgere il dubbio che l'emergenza che il Pdl vuole affrontare non riguarda tanto le sorti della popolazione carceraria italiana quanto quelle di una sola persona, Silvio Berlusconi. E' l'unica cosa che interessa al Pdl. Ma non è nell'interesse dell'Italia».