23 aprile 2024
Aggiornato 13:30
MoVimento 5 Stelle

Elezione di Pietro Grasso, duro scontro dentro M5S

Grillo ha aspettato le 22.55 di sabato sera per commentare sul suo blog il fenomeno dei 12 voti M5S confluiti su Pietro Grasso al Senato, parole dure e invito alle dimissioni per chi si è «sottratto all'obbligo» previsto dallo statuto del movimento di votare rispettando le decisioni prese a maggioranza dal gruppo. Da allora è scoppiata la polemica

ROMA - L'elezione di Pietro Grasso ha aperto un duro scontro dentro M5S e se Beppe Grillo ha attaccato i 'dissidenti' del suo partito che hanno votato l'ex procuratore anti-mafia, sul suo blog sono tantissimi anche i commenti di chi invece difende quella scelta e attacca il leader. Grillo ha aspettato le 22.55 di sabato sera per commentare sul suo blog il fenomeno dei 12 voti M5S confluiti su Pietro Grasso al Senato, parole dure e invito alle dimissioni per chi si è «sottratto all'obbligo» previsto dallo statuto del movimento di votare rispettando le decisioni prese a maggioranza dal gruppo. Da allora è scoppiata la polemica e alle 17 di ieri erano 9.288 i commenti sotto al 'post' del leader.

Grillo ha scritto: «Nella votazione per la presidenza del Senato è mancata la trasparenza. Il voto segreto non ha senso, l'eletto deve rispondere delle sue azioni ai cittadini con un voto palese. Se questo è vero in generale, per il MoVimento 5 Stelle, che fa della trasparenza uno dei suoi punti cardinali, vale ancora di più. Per questo vorrei che i senatori del M5S dichiarino il loro voto. Nel 'Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento' sottoscritto liberamente da tutti i candidati, al punto Trasparenza è citato: Votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S. Se qualcuno si fosse sottratto a questo obbligo ha mentito agli elettori, spero ne tragga le dovute conseguenze».

Le reazioni, però, non sono tutte positive. Andrea P. Scrive cinque minuti dopo e chiede: «Salve, volevo sapere come mai non è stata mandata in streaming la riunione di oggi e se fosse possibile recuperarla da qualche parte». M5S, infatti, ha fatto della trasparenza uno dei suoi cavalli di battaglia e questo militante vuole sapere perché non ha potuto assistere via internet alla riunione dei senatori. Al contrario, Fabio B. di Arezzo dice: «NOMI E COGNOMI, bravissimo Beppe. Basta coi furbini». Così pure Antonello S.: «20 dissidenti M5s al senato??? tutte le nostre speranze per allontanare i mercanti dal tempio siete voi del movimento 5 stelle. non ci deludete, e non fate il gioco di queste vecchie volpi della politica...».

Altri, come Massimo M., attaccano Grillo e i fedelissimi: «Mafiosi! Volete 'eliminare' chi non obbedisce al padrino!». E Daniele G. Aggiunge: «Chiunque abbia votato per Grasso ha fatto BENE! Ma ci mancherebbe...». Non sono eccezioni, i commenti si dividono a metà, tra favorevoli e contrari. Se i fedeli a Grillo parlano di «tradimento» e qualcuno addirittura paragona il leader a «Mosé», altri come Asprigno P. ribattono: «Non mi piace questo post, minaccioso, cosa facciamo, espelliamo un paio di parlamentari a settimana? allora sì diamo ragione ai detrattori». E 'massy bachi' da Fiesole attacca: «buffone.. la rete vuole GOVERNARE SEI UN BUFFONE GRILLO». Tanti sostengono la tesi di Clino V.:«Ma cosa vuol dire? che si doveva lasciar votare Schifani, che è una sorta di sciacallaggio al paese?». E un tale Michele Apicella aggiunge: «Ma vaff... !!! Hai chiesto il parere degli elettori del movimento prima di formulare il tuo editto? Quindi era meglio Schifani?!? Ma vaff...». Francesco C., di Monza, uno dei commenti più recenti, la mette così: «Ragazzi mi sono letto tutti i commenti di questo post. Molti affermano e difendono i senatori che hanno votato Grasso. Io vorrei ricordarvi che senza regole non funziona nulla. Benché i propositi potrebbero essere anche buoni, vi ricordo che nella vita esistono regole».
Insomma, uno scontro che non accenna a placarsi, il primo passaggio parlamentare ha messo M5S davanti al bivio 'purezza o partecipare al gioco della politica'.