Verdini: «MPS? Nessun accordo tra noi e la Sinistra»
«Leggo un'anticipazione dell'Espresso che lungi dal mettermi in difficoltà conferma quanto sostengo, inascoltato, da troppo tempo. Mai alcun accordo è intercorso fra Forza Italia (o il Pdl) e il Pd, o uno dei tanti nomi che ha avuto, nella gestione dell'Mps». Lo dichiara in una notail coordinatore nazionale del Pdl
ROMA - «Leggo un'anticipazione dell'Espresso che lungi dal mettermi in difficoltà conferma quanto sostengo, inascoltato, da troppo tempo. Mai alcun accordo è intercorso fra Forza Italia (o il Pdl) e il Pd, o uno dei tanti nomi che ha avuto, nella gestione dell'Mps». Lo dichiara in una nota il coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini.
«La lettera - aggiunge - conferma semmai un'altra mia tesi e cioè che a Siena accade che la forza politica egemone, il Pd, abbia sempre preteso di scegliersi ad personam i propri interlocutori nell'opposizione. Non solo. Tale e tanto era il mio potere nella decisione della strategia di Forza Italia (e poi del Pdl) all'interno della Fondazione che, malgrado rivendicassimo fin dal 2004 (come da lettera pubblicata) una persona diversa da Fabrizio Felici, in quanto non rappresentativo del nostro partito, questi è rimasto saldamente al suo posto nella Fondazione stessa fino al 2009. Ma immagino che l'Espresso ometta di precisare questo decisivo elemento».
«Peraltro - osserva Verdini - il 'sensazionale' scoop giornalistico, con la pubblicazione dell'ennesima 'lettera-rivelazione', fa riferimento a normali incontri pubblici di partito (alla faccia della segretezza!) che ho dovuto convocare all'epoca proprio per le proteste del partito locale rispetto al ruolo di Felici. A questo punto sarebbe curioso domandarsi se e quali nominativi in quegli anni Felici abbia contribuito a far indicare in società partecipate da Fondazione o banca o magari in quali altre società lo stesso Felici ha avuto ruoli e fino a quando. Sarebbe bastato che l'Espresso indagasse un po' di più per rendersi conto che proprio il comportamento di Felici ha fatto vivere al partito senese una grave confusione, in quanto il soggetto in questione rispondeva a logiche estranee anni luce alla linea del Pdl. E' inoltre singolare - conclude - come anche l'Espresso, invece di ricercare responsabilità politiche in chi davvero gestiva, con centinaia di nomine, il Monte dei Paschi di Siena, vada a caccia di inesistenti colpe in chi ha sempre denunciato lo strapotere della sinistra in questa vicenda».
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