19 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Dopo l'appello di Renzi

Primarie centrosinistra, i dati sensibili non vanno diffusi

I dati relativi agli elettori delle primarie sono «sensibili» e non possono essere resi pubblici se non nel rispetto della normativa sulla privacy. Lo ha stabilito l'Autorità garante della riservatezza. Berlinguer: «Non pubblicheremo dati, ma saranno consultabili». Comitato Vendola: «Finiscano polemiche strumentali»

ROMA - I dati relativi agli elettori delle primarie sono «sensibili» e non possono essere resi pubblici se non nel rispetto della normativa sulla privacy. Lo ha stabilito l'Autorità garante della riservatezza, dopo l'appello di Matteo Renzi. «La sottoscrizione del 'pubblico appello' e l'iscrizione nell'albo degli elettori comportano - ha osservato innanzitutto il Garante - un trattamento di dati personali di natura sensibile, in quanto idonei a rivelare le opinioni politiche o l'adesione a partiti, associazioni o organizzazioni a carattere politico. Tenuto conto che il Comitato della Coalizione 'Italia. Bene Comune' ha escluso la diffusione, anche on line, dei dati personali forniti in occasione della sottoscrizione del 'pubblico appello', l'Autorità ha previsto che il Comitato fissi comunque modalità di conoscibilità dei dati che non diano luogo a quelle forme di diffusione che lo stesso Comitato ha inteso escludere».
Inoltre, «riguardo all'albo degli elettori il Garante ha preso atto che il Comitato, con apposita comunicazione inviata all'Autorità, ne ha escluso la diffusione. L'albo verrà utilizzato esclusivamente ai fini delle verifiche legate alle operazioni di voto».

Berlinguer: Non pubblicheremo dati, ma consultabili - Il centrosinistra non pubblicherà né gli elenchi degli elettori, né quelli dei firmatari del 'Pubblico appello' (elenchi che coincideranno, essendo obbligatoria la firma dell'appello), ma chi ne farà richiesta al comitato delle primarie potrà consultare i nomi. Lo ha spiegato a TM News il presidente del Collegio dei garanti Luigi Berlinguer. «Il garante ci ha dato perfettamente ragione, abbiamo vinto - premette - per quanto riguarda la diffusione, essendo dati sensibili, la situazione è questa: nessuna diffusione dell'albo è prevista, ma solo gli usi consentiti dalla legge».
Per il 'Pubblico appello', invece, le cose sono leggermente diverse: i dati sono a disposizione di chi li voglia consultare, bisognerà recarsi presso gli uffici della coalizione 'Italia, bene comune' e chiedere di consultarli, secondo le modalità previste dalla legge. Ma non verranno messi su internet e nemmeno su altri mezzi di comunicazione: «Noi non li pubblicheremo, non faremo una pubblicità sfacciata: non la possiamo fare e non la vogliamo fare. Ma chiunque li può consultare, se si vuole verificare se il 'signor Antonio' fa parte di quell'elenco si reca al nostro ufficio dei garanti e ne fa richiesta».

Comitato Vendola: Finiscano polemiche strumentali - Il Garante della privacy ha semplicemente «confermato le decisioni prese» ed è ora di smetterla con le «polemiche strumentali». Lo ha detto Francesco Forgione, del Collegio dei garanti della coalizione per le primarie: «Il Garante per la privacy conferma il rigore con il quale abbiamo definito le regole per le primarie ispirandoci a criteri di responsabilità e di partecipazione nel rispetto del diritto alla privacy. Ora è bene che finiscano le polemiche strumentali smentite dai fatti su tutti i punti contestati. Non possiamo però rinunciare ad un principio di trasparenza e di responsabilità politica: la scelta del candidato premier del centrosinistra deve essere decisa da chi dichiara di essere elettore del centrosinistra».