Grillo, le Olimpiadi e il trionfo del nazionalismo
Il leader del MoVimento 5 Stelle: «Cosa rimarrà dei Giochi Olimpici di Londra? Una vecchia regina che si lancia con il paracadute e un pugno di medaglie da appuntare sul petto della patria»
ROMA - Beppe Grillo versus le Olimpiadi: «Sono il trionfo del nazionalismo» ha scritto il leader del Movimento 5 stelle sul suo blog. «Se tutto fa spettacolo, tutto fa Olimpiadi. All'elenco sterminato di sport olimpici mancano le freccette da bar, le bocce e il parcheggio cronometrato in retromarcia. Il bello di questa manifestazione - ha aggiunto - è che tutte le nazioni del mondo possono avere il loro momento di gloria. Un bronzo nel beach volley assurge a festa nazionale. Non conosco, né ho ha mai conosciuto, nessuno che pratichi il fioretto o la spada in vita mia, però alle Olimpiadi sono orgoglioso se il mio Paese trionfa sulle pedane. Poi, per quattro anni, non me ne può fregare di meno. Non vincono gli atleti, ma le nazioni. E' il trionfo del nazionalismo».
Una carriera da Parlamentare - «La medaglia d'oro - ha scritto Grillo - la conquista il presidente della Repubblica, il telecomando in mano che dalla poltrona, si precipita a congratularsi con l'atleta dandone ampia copertura a tutti i mezzi d'informazione. L'atleta, che una volta diceva alla mamma 'Sono arrivato uno!', oggi si prepara a una carriera da parlamentare».
«Cosa rimarrà dei Giochi Olimpici di Londra? Una vecchia regina che si lancia con il paracadute e un pugno di medaglie - ha concluso - da appuntare sul petto della patria».