29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
La politica del leader UDC

Casini: Corriamo da soli e poi ci alleiamo col PD

«Non penso certo di farmi fare da Vendola l'esame del sangue» e poi «trovo stucchevole la strumentalizzazione dei diritti civili da parte di Vendola. Fuori dal PPE? Un simpatico scherzo. Conservo moltissime lettere di apprezzamento ricevute da membri del Ppe per aver lavorato alla svolta del governo Monti». Fasina: «Nel 2013 Bersani Premier»

ROMA - Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, rompe il silenzio sulla questione alleanze e, in un'intervista al Corriere della sera, spiega: il partito correrà solo alle elezione ma poi sarà possibile un'intesa con il Pd. «Una convergenza per il bene del Paese, sull'onda dell'emergenza - ha osservato - è possibile, come lo è stato in questa legislatura. Ma dopo che ognuno alle elezioni si sarà presentato con i propri programmi e le proprie liste».

VENDOLA E I DIRITTI CIVILI - «Da tempo - ha osservato - in Europa sostengo la collaborazione delle grandi famiglie socialista riformista e popolare europeista. Che sono diversi e tali rimarranno». Casini sottolinea di apprezzare la decisione di Bersani di ritenere l'Idv «incompatibile» con il Pd. Quanto a Sel, osserva: «Non penso certo di farmi fare da Vendola l'esame del sangue» e poi «trovo stucchevole la strumentalizzazione dei diritti civili da parte di Vendola. Così come da parte di certi ambienti cattolici che cercano di obbligarci all'alleanza col Pdl sfruttando i 'temi eticamente sensibili'. Su questi si vota secondo coscienza, e l'Udc non accetta lezioni».

LA CADUTA DI BERLUSCONI? UNA LIBERAZIONE - Sull'ipotesi di un 'Monti dopo Monti', il leader Udc si limita a dire di essere un «grande estimatore» del premier e dunque di non avere intenzione di «tirarlo dentro questo dibattito». Ma Casini replica anche a chi nel Pdl ha minacciato di chiedere l'espulsione dell'Udc dal Ppe in caso di alleanza con Vendola. «Un simpatico scherzo. Conservo moltissime lettere di apprezzamento - riferisce - ricevute da membri del Ppe per aver lavorato alla svolta del governo Monti. La caduta di Berlusconi fu ritenuta una vera e propria liberazione». Cosa succede di Fini, che era alleato con lei nel Terzo polo? «Fini - risponde - ha dichiarato che farà alleanze con chi ha sostenuto il governo Monti. Sono d'accordo con lui».

FASSINA: NEL 2013 BERSANI PREMIER - «Di Pietro ha fatto di tutto per allontanarsi dal centrosinistra e nonostante la nostra infinita pazienza c'è riuscito. Ma l'Idv è un'altra cosa e noi siamo pronti da ora ad aprire un confronto con quanti non condividono la deriva del capo». Lo ha detto Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, in un'intervista ad Avvenire.
L'esponente democratico boccia però l'ipotesi di una lista dei sindaci al fianco del Pd e di Sel: «Non servono i sindaci, bastiamo noi. È il Pd il veicolo per valorizzare le energie della società civile. È il Pd che saprà realizzare fino in fondo un'operazione di rinnovamento della classe dirigente».
«Qualsiasi cosa succeda e qualsiasi legge elettorale ci sarà, il Pd - ha osservato - sarà in campo con il suo simbolo, le sue idee, il suo programma. Noi a tutto questo non possiamo davvero rinunciare».

VENDOLA: CASINI SI CONVERTA O NULLA - «Casini, convertiti! Il liberismo è il diavolo». E' quanto ha affermato, in un'intervista a 'Repubblica', il leader di Sel, Nichi Vendola, a proposito delle future alleanze. «Io - ha sottolineato - presento la mia agenda. Casini la sua». «Io penso - ha rimarcato Vendola - che il centrosinistra si debba allargare, debba proporre punti chiari e forti. Se Casini accetta di fare subito una legge sulla rappresentanza sindacale, se condivide con noi di liberare l'Italia dalla sua ipoteca culturale, di avanzare sul terreno dei diritti civili, dai matrimoni gay, alla fecondazione assistita, al testamento biologico, se decide di difendere l'Europa dai diktat della troika. Ma accetta secondo lei? A me sembra fantapolitica».
Quanto ad Antonio Di Pietro, per il Governatore della Puglia «è innaturale tener fuori l'Idv dal cantiere della sinistra. Molti investono sulla lacerazione del rapporto, io, pur non condividendone lo stile, peraltro esacerbato dai provvedimenti profondamente sbagliati passati in Parlamento, punto sulla ricomposizione».