28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
La Cassazione conferma le condanne

G8 di Genova, condannati i vertici della Polizia

Confermate dalla Cassazione le condanne per falso nei confronti degli alti funzionari di polizia coinvolti nella sanguinosa irruzione nella scuola Diaz durante il G8 del 2001. Prescritto il reato di lesioni gravi per nove agenti del nucleo speciale della Mobile. Il Viminale: «Sentenza da rispettare»

GENOVA - Sono state confermate dalla Cassazione le condanne per falso nei confronti degli alti funzionari di polizia coinvolti nella sanguinosa irruzione nella scuola Diaz durante il G8 del 2001. I giudici hanno invece dichiarato prescritti i reati di lesioni gravi contestati agli agenti di polizia protagonisti del blitz. Il verdetto della quinta sezione penale della Cassazione, presieduta da Giuliana Ferrua, è arrivato dopo oltre 9 ore di camera di consiglio. I vertici di polizia condannati in via definitiva saranno interdetti dai pubblici uffici per 5 anni. Per l'ex comandante del primo reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini, è stata confermata la condanna a 5 anni emessa il 18 maggio del 2010 dalla terza sezione della Corte d'Appello di Genova Per il capo del Dipartimento centrale anticrimine, Francesco Gratteri e per l'ex vicedirettore dell'Ucigos, Giovanni Luperi, sono state confermate le condanne a 4 anni. Confermate anche le condanne a 3 anni e 8 mesi di reclusione per l'ex dirigente della Digos di Genova Spartaco Mortola e per l'ex vicecapo del Servizio centrale operativo, Gilberto Caldarozzi.

Giuliani: «Finalmente è stata fatta un po' di giustizia» - «Finalmente un po' di giustizia è stata fatta». Così Giuliano Giuliani, padre di Carlo, il manifestante ucciso durante il G8 del 2001 a Genova ha commentato la sentenza della Cassazione che ha confermato le condanne per i vertici di polizia coinvolti nella sanguinosa irruzione nella scuola Diaz.
«Ogni tanto ma molto raramente - ha dichiarato Giuliani a TMNews - sembra di vivere in un Paese normale. Non posso dirmi soddisfatto perché avrei voluto che quelle cose terribili non fossero mai successe però - ha aggiunto - almeno un minimo di verità e di giustizia è stata fatta. Nessuno naturalmente va in galera perché non si tratta di immigrati, di precari o di tossicodipendenti ma - ha affermato Giuliani - è un fatto significativo che i più alti funzionari della polizia di Stato saranno rimossi dai loro incarichi per 5 anni e che il Ministero dell'Interno dovrà persino sforzarsi di trovare qualche reprimenda».
«Speravo in una sentenza di questo tipo - ha spiegato - anche se l'assoluzione di De Gennaro aveva fatto sorgere qualche dubbio. D'altra parte le prove che lì fossero stati commessi dei reati clamorosi sia dal punto di vista delle violenze che degli imbrogli c'erano tutte».
Secondo il padre del manifestante ucciso durante gli scontri con le forze dell'ordine, «la prescrizione per gli agenti deriva dalle norme legislative introdotte per favorire l'ex premier Berlusconi. Adesso - ha concluso Giuliani - continuerò a battermi perché un po' di verità venga fatta anche sull'assassinio di Carlo».

Amnesty: «Sentenza Cassazione importante, ma incompleta» - «Quella emessa oggi dalla Corte di Cassazione su quanto accaduto alla scuola Diaz di Genova nel luglio 2001 è una sentenza importante, che finalmente e definitivamente, anche se molto tardi, riconosce che agenti e funzionari dello Stato si resero colpevoli di gravi violazioni dei diritti umani di persone che avrebbero dovuto proteggere». E' quanto afferma l'organizzazione internazionale per i diritti umani, Amnesty International, commentando in una nota la sentenza della Cassazione sulla sanguinosa irruzione della polizia nella scuola Diaz.

Cancellieri: «Attueremo le disposizioni della Cassazione» - «La sentenza della Corte di Cassazione di oggi va rispettata come tutte le decisioni della Magistratura. Il ministero dell'Interno ottempererà a quanto disposto dalla Suprema Corte». E' quanto dichiara in una nota il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato le condanne agli alti funzionari della Polizia per la sanguinosa irruzione nella scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2011.
«La sentenza - prosegue il ministro - mette la parola fine a una vicenda dolorosa che ha segnato tante vite umane in questi 11 anni. Questo non significa che ora si debba dimenticare. Anzi, il caso della Diaz deve restare nella memoria. Ma proprio le definitive parole dei giudici ci devono spingere a guardare avanti sicuri che le Forze di Polizia sono per i cittadini italiani una garanzia per la sicurezza e per la democrazia. Del resto nessuno può dimenticare l'attività quotidiana di tante donne e uomini della Polizia che, con dedizione, professionalità e coraggio, lavorano al servizio dello Stato per il bene di tutti».

Diliberto: «Sentenza Diaz sia monito per il futuro» - «Undici anni dopo viene fatta giustizia su una delle pagine più buie della storia recente del nostro Paese». E' il commento di Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci, alla sentenza della Cassazione sul caso Diaz.
«Questa sentenza - aggiunge - deve anche servire da monito perché barbarie di questo tipo non si verifichino mai più».