19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Il Premier fa suo il monito del Presidente della Repubblica

Monti pranza a Sant'Egidio: Ci salviamo solo se uniti

Il presidente del Consiglio ha pranzato oggi alla Comunità di Sant'Egidio, accompagnato dal Ministro e fondatore della onlus Andrea Riccardi. Basta polemiche terremoto, in corso interventi rapidi e efficaci

ROMA - Il presidente del Consiglio ha pranzato oggi alla Comunità di Sant'Egidio, accompagnato dal ministro e fondatore della onlus Andrea Riccardi. Da lì, di fronte a una platea di oltre 200 poveri, suoi commensali per un giorno, ha voluto rimarcare di nuovo la piena solidarietà di tutti gli italiani alle zone dell'Emilia colpite dal terremoto e sopire le polemiche sul 2 giugno, facendo in parte proprio il monito già lanciato dal presidente della Repubblica. «L'Italia, è stato detto, si salva solo se unita».

Fin dal suo arrivo, si è capito che Monti non era presente per parlare di questioni «spicciole». A una cronista che gli ha chiesto se fosse stato davvero il caso di aumentare ancora la benzina, il premier ha risposto seccato: «in questo luogo, le sembra il caso?». Poi, dritto negli uffici privati della comunità, senza più rispondere alle domande dei giornalisti. Subito dopo, lungo giro tra volontari e ospiti della struttura, molti incontri, un paio di battute e infine a tavola, a mangiare lasagne e polpettone, non senza aver salutato e ringraziato le cuoche e aver mimato il gesto di mettersi lui stesso ai tavoli a servire il pasto.

Molti gli applausi, anche se non sono mancate alcune battute con cui il premier ha dimostrato la sua ancora non perfetta dimestichezza con i bagni di folla di tipo politico-mediatico. Due episodi per tutti. In sala, una signora senzatetto ha detto a un certo punto al Premier: «Dopo che mi hanno mandata via da casa mia, il giorno in cui sono entrata a Sant'Egidio è stato il giorno più bello della mia vita». Immediata la replica di Monti: «Se non la mandavano via di casa, non stava così bene...». Ancora, poco prima di sedersi a tavola, Monti ha incontrato una giovane coppia rom con un bambino. Il presidente di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo, che accompagnava il premier, ha sottolineato il problema dei campi rom e la necessità di dare case a queste persone. Poi, rivolgendosi alla famiglia, Impagliazzo ha chiesto: «La volete una casa?». Facce attonite da parte dei giovani rom e Monti che ha provato a sciogliere l'imbarazzo: «Beh... Campo (nomadi, ndr.) più Sant'Egidio, meglio di così...». Ovviamente, imbarazzo rimasto, facce attonite girate in mezzo sorriso.

Poi, finalmente, il discorso del presidente del Consiglio, anticipato dal presidente della Comunità, Marco Impigliazzo. «Non ci si salva da soli - ha detto quest'ultimo introducendo il Premier - e lei, che tanto ha lavorato per l'unità europea, sa bene come soltanto con l'unità di tutti il nostro continente avrà un futuro. Ci si salva insieme». Parole perfette per Monti, che ha potuto così rilanciare sottolineando che l'Italia «si salva solo se siamo uniti», giudicando la citazione di Napolitano come un buon modo per tagliare la testa alle polemiche sul 2 giugno e sul terremoto senza citarle direttamente.

«Nessuno lascerà solo nessuno. Gli interventi nelle zone terremotate - ha detto ancora Monti - saranno immediati, sono già in corso e sono certo che saranno efficaci. Mi sembra simbolico rivolgere da questa Comunità un pensiero carico di solidarietà umana, di impegno istituzionale e di promesse già in via di mantenimento per quelle persone così colpite nei loro affetti, nella vita quotidiana e nelle attività produttive». Poi, l'affondo: «Tutti insieme dobbiamo costruire un Paese unito, che riconosca e metta al centro la dignità di tutti. La solidarietà deve far parte del progetto per la crescita dell'Italia. Si può e si deve fare del bene anche nei momenti più difficili, quando le difficoltà economiche sono più forti».

Poi, un passaggio sulla «lusinghiera valutazione» della Commissione Europea, che ha individuato l'Italia «sulla via di un solido risanamento», una definizione, ha detto il premier «che fa molto piacere». Infine, ancora una battuta sul ruolo di premier. Impagliazzo, nel suo discorso, lo aveva definito infatti un «volontario tra i volontari»; «non sapevo - ha detto Monti congedandosi - che 'comandato', qui da voi, si traducesse con 'volontario'».