27 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Ufficio di Presidenza FLI

A giugno assemblea nazionale Fli. E valuta anche Fed con Pdl

Bocchino: Radicare ancora di più FLI sul territorio, soprattutto al Nord, dove i risultati delle amministrative non sono stati positivi e dove si sta ragionando sulla possibilità di commissariare i coordinamenti regionali che hanno ottenuto percentuali poco entusiasmanti

ROMA - Radicare ancora di più Fli sul territorio, soprattutto al Nord, dove i risultati delle amministrative non sono stati positivi e dove si sta ragionando sulla possibilità di commissariare i coordinamenti regionali che hanno ottenuto percentuali poco entusiasmanti, affidandoli a dirigenti di primo piano nel partito. Italo Bocchino, aprendo l'ufficio di presidenza di Futuro e libertà, ha tirato le somme del primo turno delle amministrative e indicato la prospettiva del partito di Fini in vista del dopo ballottaggi.

Federazione alternativa alla Sinistra - Tre le strade elencate in un documento che sarà licenziato al termine del dibattito. Fra queste, anche la costituzione di una federazione alternativa alla sinistra, che coinvolga dunque anche il Pdl, a patto che la discontinuità sia segnata da un passo indietro di Berlusconi (che però non è direttamente citato nel testo). Anche in base alla legge elettorale e a possibili nuove discese in campo di autorevoli esponenti della società civile sarà possibile valutare i due scenari alternativi: la costituzione di un nuovo soggetto politico centrale - con o senza Casini - o la prosecuzione del progetto del Terzo Polo con i compagni di strada degli ultimi mesi.

Fli, comunque, secondo Bocchino non si scioglie. Come ha avuto modo di annunciare ai dirigenti presenti stamane nella sede del partito (la riunione proseguirà almeno fino a ora di pranzo) Fli ha convocato per il prossimo 16 giugno un'assemblea nazionale degli eletti, una sorta di nuova Bastia umbra, in vista di una conferenza programmatica in agenda per ottobre che servirà a dare il via alla campagna elettorale del partito.

Assente Fini - Grande assente - almeno nella prima parte della riunione - è stato il presidente della Camera Gianfranco Fini. Non che partecipi abitualmente alle riunioni del partito, ma oggi diversi dirigenti consideravano probabile un suo intervento. Certo è che il presidente ha chiesto ai suoi toni bassi, almeno fino al 24 maggio, quando potrebbe essere chiara la «svolta» del Pdl. Sulla quale, in realtà, Fini nutre una massiccia dose di scetticismo.