29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
E' l'ora dei veleni fra UDC e FLI

Casini seppellisce il Terzo Polo

E' un Terzo Polo che si scopre più fragile e nervoso del previsto, quello che esce da una tornata amministrativa capace di costringere i moderati, copyright Casini, «sotto le macerie». Incontro con Fini dopo le tensioni. Si osserva il Pdl, ma l'ostacolo è il Cavaliere

ROMA - E venne l'ora dei risentimenti, delle riflessioni e dei veleni. E' un Terzo Polo che si scopre più fragile e nervoso del previsto, quello che esce da una tornata amministrativa capace di costringere i moderati, copyright Casini, «sotto le macerie». Per provare a ragionare sul futuro, Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini hanno deciso di incontrarsi e spiegarsi. Perchè il tweet con il quale ieri sera il leader Udc ha archiviato il Terzo Polo non è piaciuto al Presidente della Camera. E perché gli attacchi a Casini provenienti da un finiano doc come Carmelo Briguglio hanno irritato il leader centrista. Ma Twitter è solo lo specchio di una tensione frutto dell'esito di un voto che ha «depresso» l'intera area centrista. Rendendo dunque necessario un faccia a faccia per dare sepoltura al Terzo Polo e vagliare le ipotesi in campo.

Lo sfogo di Casini - Riferiscono che Casini, sfogandosi, non abbia nascosto a interlocutori centristi quanto nel pomeriggio sarebbe andato a dire a Fini: «O facciamo questo benedetto Partito della nazione o io ricostruisco un mio soggetto politico». Come farlo, con chi, quando, sono tutti interrogativi che dopo le amministrative sembrano ancora più difficili da risolvere. Fra le ipotesi vagliate nelle ultime ore ci sarebbe anche quella di lanciare un soggetto che - sotto la regia discreta e non in prima linea di Casini e Fini - sia rappresentato anche da un board di personalità non strettamente politiche, provenienti dal mondo imprenditoriale e della società civile.

Classe dirigente sempre più inquieta - Solo una delle tante ipotesi in campo vagliate oggi da Pier e Gianfranco. I due, è noto, si parlano con continuità e da mesi seguono un percorso comune. Le ultime ore non sono state tra le più serene, tanto da rendere necessario un chiarimento. Tweet a parte, entrambi i leader devono tenere a bada una classe dirigente sempre più inquieta. Se gli uddicini chiedono al leader di «scaricare» Fli con sempre maggiore insistenza, l'auspicio dei futuristi è che un maggiore protagonismo di Fini compensi l'impronta troppo casiniana del terzo polo. Senza contare l'Api, che in una riunione alla quale ha preso parte anche Rutelli ha giudicato contraddittorie le ultime uscite di Pier Ferdinando, chiedendo di insistere con la prospettiva del Terzo Polo. Secondo altre fonti, i rapporti tra Casini e il leader dell'Api non sarebbero ai massimi storici.

Si osserva il Pdl, ma l'ostacolo è il Cavaliere - Ma non basta. Nelle ultime ore - dopo la batosta dell'area moderata - i «pontieri» di Fli e dell'Udc hanno riannodato il dialogo con i berlusconiani ex Fi, i più vicini al segretario Alfano. Oggi alla Camera importanti dirigenti finiani e pidielle ragionavano di legge elettorale e prospettive future. Ma finché Berlusconi resta in campo con un ruolo attivo ricostruire un edificio comune appare altamente improbabile. Più praticabile cercare di raccogliere una fetta di dirigenti berlusconiani «moderati», almeno per adesso. Eppure i contatti continuano e allarmano quella fetta di Terzo Polo che preferirebbe puntare sullo schema «centro + sinistra» e su un patto con il Pd in vista del 2013.