Vendola: Inchiesta senza chiarezza, così non c'è difesa
Il Governatore della Puglia: Da cittadino sono tranquillo, da Presidente mi sento inquieto. Bersani: Quell'indagine non giustifica le dimissioni. Cicchitto: Vendola risponda su uso politico della Giustizia. Ferrero: Cosa dice Maroni della Tangentopoli lombarda?
ROMA - Il governatore della Puglia, Nichi Vendola, denuncia la «mancanza di chiarezza» della «paginetta scarna» che racchiude le «accuse di peculato e falso», cardine dell'ennesima inchiesta sulla malasanità in Puglia per sottolineare che «in queste condizioni» «non è possibile alcuna difesa». Eppure, «da cittadino - dice - sono tranquillo, perchè non avendo mai fatto nulla di male in vita mia andrò felice in tribunale a smontare qualunque stupidaggine»; da «funzionario pubblico, come governatore di una regione di oltre 4 milioni di abitanti e come presidente di partito, invece, mi sento piuttosto inquieto da questa modalità di scrivere reati infamanti senza mettere in questo atto di indagine nulla». «Dopo che ho letto per otto ore quello di cui mi si accusa ancora non sono riuscito a capirlo».
Sicuramente non sono complottista - Del resto il governatore della Puglia si sente «un buon boccone da divorare» per i magistrati e «per questo ho chiesto - ha raccontato oggi alla Camera - al vicepresidente del Csm il pieno accesso alle carte di palazzo dei Marescialli, perchè è lì che ci sono state le liti sui magistrati sul mio ruolo nell'inchiesta». Insomma, Vendola non lo dice espressamente, anzi si dice «sicuramente non complottista», però lascia intendere che ci sia ben altro dietro l'inchiesta che non è «qualcosa da me commesso», anche perchè «i resoconti dei vari giornali sono in contraddizione uno con l'altro», tanto più che anche i magistrati dicono che serve «un ulteriore approfondimento d'indagine» in quanto «sono parte avversa del vescovo di Altamura di fronte al Consiglio di Stato», ma «sono anche coindagato» insieme all'alto prelato nell'inchiesta sulla sanità pugliese.
Bersani: Quell'indagine non giustifica le dimissioni di Vendola - «Un'indagine per un concorso in abuso d'ufficio per la nomina di un primario, secondo me, non giustificherebbe una richiesta di dimissioni». Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, oggi a Lucca. «Vendola è indagato per concorso in abuso d'ufficio: io conosco Vendola e, francamente, ho visto la sua reazione e le sue risposte e mi paiono risposte serie», ha aggiunto. L'indagine al momento «giustifica il fatto che la giustizia faccia il suo corso tranquillamente e si veda se ci sono delle responsabilità perché fare l'amministratore è un mestiere molto complicato e chi fa molte cose finisce per correre qualche rischio».
Bersani ha invitato quindi a «attenzione, moralità, serietà, grande rispetto per la Magistratura, ma -ha concluso- non mettiamo tutto nel mucchio».
Ferrero: Cosa dice Maroni della Tangentopoli lombarda? - «Dopo l'ennesimo arresto all'interno della cerchia di chi governa la Lombardia ci chiediamo: cosa aspetta Formigoni a dare le dimissioni? Cosa dice Maroni della tangentopoli lombarda? Le dimensioni dello scandalo segnalano un sistema di potere che coinvolge PdL e Lega e che non ha nulla da invidiare al PSI di Bettino Craxi». Lo chiede Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista.
«Dove sono le scope padane di fronte alla sporcizia che trasuda dal Pirellone? L'impressione è che in casa leghista non di pulizia si sia trattato ma di un regolamento di conti un pò barbaro, com'è costume dei leghisti per altro. Indubbiamente la questione morale è un'altra cosa», conclude Ferrero.
Cicchitto: Vendola risponda su uso politico della Giustizia - «Ci auguriamo che tra qualche giorno Nichi Vendola possa rispondere alla domanda sull'uso politico della giustizia». Lo ha dichiarato in una nota Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera.