3 ottobre 2025
Aggiornato 04:30
La strategia del Governo

Monti: Ora le prossime sfide

Spending review, crescita UE, roadshow Italia, una volta chiusa la partita del mercato del lavoro. Il Premier: Per evitare di dormire sollevato, rifletterò sulla prossima sfida.... Bocchino: Dopo Montezemolo pronti a candidare i professori, ce lo auguriamo

ROMA - Spending review, impegno della Ue in direzione della crescita, e il «roadshow» per presentare all'estero la «nuova» Italia. Questi i prossimi impegni del governo, una volta chiusa la partita del mercato del lavoro.
In conferenza stampa a palazzo Chigi, Mario Monti risponde a chi gli chiede quale sarà la prossima sfida del governo, e spiega che innanzitutto «le cose fatte sono importanti inizi, ciascuna di queste va adesso valorizzata. Per esempio il ministro del Lavoro con altri colleghi e i presidenti delle Regioni avrà un enorme lavoro per modernizzare le politiche attive del lavoro e il sistema di ricerca del lavoro. Il ministro Passera sta dedicando molta energia alle infrastrutture, e alcune richiedono attenzione politica dal ministro e a volte dal Capo del Governo, come la Tav».

Non basta ridurre i voli di Stato e le auto blu - Nulla che sia «una sfida imminente nel campo della politica economica, difficile come quella del mercato del lavoro: probabilmente no, di cose così irte di difficoltà sociali e tecniche che solo una forte e femminile determinazione come quella di Elsa Fornero poteva affrontare con successo», non ce ne sono». Ma «un'altra opera non eclatante ma importantissima è la spending review: non basta ridurre i voli di Stato e le auto blu, cose che colpiscono giustamente la fantasia pubblica, ma c'è molto altro da fare».
Poi «fa parte anche dell'attività di governo definire rapporti con le grandi imprese, avrete visto le dichiarazioni di Marchionne su Mirafiori». E ancora, nell'attività del governo c'è anche lo «spostare il baricentro della politica economica della UE verso la crescita». Anche su quel fronte «dopo aver dato dimostrazione in casa nostra di disciplina di bilancio, dopo avere contribuito a convincere la Germania e altri a tenere una posizione verso la Grecia che consentisse il superamento della crisi dell'Eurozona, abbiamo moltissimo da fare». E infine «c'è la continuità tra le operazioni di ammodernamento dell'economia italiana e la presentazione al resto del mondo ai fini di investimento finanziario e industriale, oltre che di accresciuto prestigio dell'Italia».
La conclusione è una battuta: «Per evitare il rischio di andare a dormire sollevato una volta rifletterò sulla sua domanda...».

Bocchino: Pronti a candidare i professori, ce lo auguriamo - La fase due prevede l'arruolamento di Montezemolo. E poi? Con Casini avete rotto. «Vedremo», risponde il vicepresidente di Fli Italo Bocchino, intervistato da Chi, «Montezemolo deve decidere innanzi tutto se vuole davvero buttarsi in politica. A quel punto noi lo accoglieremmo volentieri, insieme con altri della società civile che condividono il progetto di cambiamento del Paese iniziato con il governo Monti. C'è spazio per tutti».
Ma che cosa le fa pensare che questa società civile voglia schierarsi con Fli? «Perché noi per primi abbiamo capito che il vento stava cambiando e per questo appoggiamo in toto il governo Monti: tra un anno la politica sarà un'altra cosa. Noi possiamo essere il veicolo di questo cambiamento anche per il futuro».
Quindi, se tra i professori qualcuno volesse candidarsi alle elezioni, dovrebbe farlo con voi? «Noi ce lo auguriamo. Ma come potrebbero non scegliere il Terzo Polo? Il nostro è il contenitore più nuovo». Pensate anche a Passera? «Non faccio nomi. Siamo aperti a quanti vorranno fare politica in maniera diversa».