Legge elettorale, Parisi: Non alimentare la rabbia con promesse vane
Il coordinatore politico del Comitato Referendario per l'abrogazione del Porcellum: La distanza cittadini-politica può crescere oltre il livello di guardia. Alfano: Aperti, ma sia chiara l'indicazione del Premier. Stefania Craxi: Ci vuole un proporzionale «corretto»
ROMA - «E' irresponsabile la tendenza ad alimentare la rabbia dei cittadini promettendo riforme quali la riduzione dei parlamentari e il superamento dell'attuale bicameralismo senza applicarsi immediatamente e con la dovuta determinazione al conseguimento di questi obiettivi». Lo ha detto Arturo Parisi, coordinatore politico del Comitato Referendario per l'abrogazione del Porcellum, intervenendo a 60 minuti, rubrica di Radiorai, in un dibattito con Quagliarello del Pdl e Violante del Pd.
«Il rischio è infatti - secondo Parisi - che non si riesca a realizzare queste riforme, e si finisca invece di rinviare oltre il tempo massimo l'impegno preso pubblicamente da tutti a superare il Porcellum con una adeguata nuova legge elettorale. Si prometta solo quello che si pensa di riuscire a fare, e si faccia tutto quello che si è promesso. In caso contrario - conclude l'ex ministro della Difesa - non ci si sorprenda se la rabbia, la delusione, e la distanza tra i cittadini e la politica finisca per crescere oltre il livello di guardia».
Alfano: Aperti, ma sia chiara l'indicazione del Premier - «Aperti a qualsiasi soluzione» sulla legge elettorale purché al cittadino sia chiaro quale sia il candidato premier quando esprime il suo voto. E' questa la posizione espressa dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, durante un incontro il movimento giovanile del partito. «C'è qualcuno - ha osservato - che vuole che i cittadini abbiano la possibilità di scegliere tutti i parlamentari tranne quello che conta, cioè il presidente del Consiglio».
Insomma, secondo Alfano, bisogna correggere le «due cose» che non vanno nel porcellum, ossia il «premio di maggioranza regionale al Senato» e la questione del legame tra eletto ed elettore, ma mantenendo «il suo più grande pregio» che è quello di un indicazione chiara del candidato premier.
Stefania Craxi: Ci vuole un proporzionale «corretto» - «La proporzionale corretta è il sistema elettorale che meglio si adatta alle caratteristiche di una società politica che deve essere a un tempo libera e regolata nelle sue espressioni». Lo ha affermato in una nota Stefania Craxi, presidente del movimento «Riformisti Italiani».
«C'è un sistema equilibrato - ha aggiunto - nel quale potrebbero riconoscersi tutti o almeno tutti coloro che ricercano soluzioni corrette senza forzature e senza rischi ai fini di un buon funzionamento del sistema democratico. E' un sistema a due turni congeniato in questo modo: proporzionale al primo turno con soglia di sbarramento; elezione del premier e della coalizione di governo al secondo turno, con annesso premio di maggioranza. Il ritorno al principio della proporzionale riaprirebbe le porte della partecipazione; il premio di maggioranza garantirebbe la stabilità di governo, unitamente all'istituto della sfiducia costruttiva».
«Il fallimento del Porcellum, con la nomina di deputati e senatori da parte dei segretari di partito, invece di essere eletti dal popolo, è stato totale. Al posto di un Parlamento di eccellenti - ha concluso Craxi - abbiamo avuto un Parlamento di cui ci siamo spesso vergognati. La proporzionale era il traguardo di una lotta di progresso condotta da generazioni. Tornerà ad esserlo».