10 ottobre 2024
Aggiornato 06:30
Bocciatura del referendum sulla Legge Elettorale

Bersani: Sulla Consulta Di Pietro come Berlusconi

Duro il leader del PD: «Parlare di inciuci o tradimenti per noi è un punto insuperabile». Fini: «Si lavori a riforma nei prossimi 14 mesi». D'Alema: «Bisogna fare la riforma, è un dovere morale»

MILANO - Il segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, critica il leader dell'Idv Antonio Di Pietro per le parole sulla decisione della Corte Costituzionale di negare l'ammissibilità dei due referendum sulla legge elettorale. «Noi siamo un partito che ha reso possibile la raccolta delle firme e in modo incisivo - ha osservato il segretario - ed è chiaro che non possiamo essere contenti della decisione della Corte. Dopodiché le frasi che ho sentito da certi esponenti del centrosinistra sulla Corte le avevo sentite solo da Berlusconi».
Al termine del suo intervento all'assemblea regionale del Pd, Bersani ha ammesso che si riferiva a Di Pietro e ha precisato lo stato dei rapporti tra il Pd e l'Idv: «Noi abbiamo fatto la scelta di sostenere questo governo e altre forze politiche faranno le loro. Naturalmente ci possono essere delle posizioni critiche più o meno accentuate, questo va tutto bene e non pregiudica i rapporti, quando sento invece parlare di inciuci o tradimenti, allora la cosa diventa seria. Quello per noi è un punto insuperabile».

Fini: Si lavori a riforma nei prossimi 14 mesi - «Auspico che a partire dalle forze che sostengono il governo Monti, ma sarebbe bello che anche il contributo di Idv e Lega, nei prossimi 14 mesi fino al termine della legislatura si lavori alla riforma della legge elettorale, possibilmente nell'ambito della revisione di una parte importante della Costituzione, con la fine del bicameralismo perfetto e un nuovo rapporto tra governo e Parlamento». Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ai «Dialoghi Asolani».

D'Alema: Bisogna fare la riforma, è un dovere morale - Per il presidente della fondazione ItalianiEuropei, Massimo D'Alema, è necessario fare la riforma elettorale perché «è un dovere morale del Parlamento».
A margine dei «Dialoghi Asolani» di Asolo (Treviso), D'Alema ha aggiunto: «Il referendum si è rivelato una via inefficace ma rimane la volontà dei tantissimi cittadini che hanno firmato di cambiare la legge elettorale. Credo che si debba fare anche quella riforma della Costituzione a cominciare dalla riduzione del numero dei parlamentari per rendere le istituzioni più efficaci e meno costose».
Per D'Alema non ci possono essere elezioni anticipate all'orizzonte: «Niente a che vedere con le elezioni anticipate, è chiaro - ha concluso - che se ci si mette a fare le riforme non c'è tempo per fare le elezioni».