19 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Conferenza stampa di fine anno del Premier

Monti lancia il «Cresci Italia»: Non servirà un'altra manovra

«Eviteremo tensioni sociali, eravamo sul burrone con gli avvoltoi». Ora l'impegno del governo sarà tutto concentrato sulla crescita, con gli interventi sulle liberalizzazioni e sul mercato del lavoro che «procederanno parallelamente» per far digerire i primi al centrodestra, i secondi al centrosinistra

ROMA - I dettagli del «Cresci-Italia» mancano ancora, ma Mario Monti prova a infondere un «moderato ottimismo» nel futuro del Paese: «Non servirà un'altra manovra», assicura. Spiegando che i provvedimenti per lo sviluppo saranno sostanzialmente a costo zero, visto che non è ancora il tempo della «larghezza finanziaria», ma garantendo che saranno centrati sulla«equità e che il governo farà tutto il possibile per «evitare tensioni sociali».
In primo luogo spiegando agli italiani già oggi nella conferenza stampa di fine anno, con piglio professorale e tanto di slides, perchè la manovra economica varata a fine dicembre non poteva essere evitata: «Era un atto dovuto» e se è vero che può essere recessiva, non farla avrebbe portato conseguenze ancora più disastrose, «il sistema sarebbe scoppiato». Visto che «eravamo sull'orlo del burrone, con gli avvoltoi nel cielo». Nè era ancora sopportabile l'ottimismo alla Berlusconi: «Un anno fa disse che non servivano manovre, ne abbiamo dovute fare cinque».

Ma ora la fase degli «atti dovuti» è finita, gli avvoltoi «non ci mangeranno», e può iniziare la fase degli «atti voluti». Ora l'impegno del governo sarà tutto concentrato sulla crescita, con gli interventi sulle liberalizzazioni e sul mercato del lavoro che «procederanno parallelamente» per far digerire i primi al centrodestra, i secondi al centrosinistra. Sulle liberalizzazioni l'intenzione è quella di affrontare la questione in maniera complessiva, sul mercato del lavoro la promessa è di un negoziato con le parti sociali, di un intervento sugli ammortizzatori sociali e di un superamento del «dualismo» che oggi genera effetti negativi su «equità ed efficienza». Negoziato che comunque dovrà portare a «decisioni rapide». Ovvero entro gennaio, visto che «ci attendono due scadenze europee: l'Eurogruppo del 23 e il Consiglio Ue del 30».

Gli italiani capiranno la necessità di uno sforzo comune - Insomma, «sarà una corsa» con partenza «da fermo» e «con handicap», in cui agli italiani sono chiesti «molti sacrifici e molte rinunce». Ma la convinzione di Monti è che gli italiani capiranno la necessità di «uno sforzo comune per dare un'Italia più degna a tutti noi e una maggiore speranza ai nostri figli e nipoti». Con qualche segnale «incoraggiante» dalle ultime aste di titoli di Stato. Non si può dire che siano «cessate» le «turbolenze» dei mercati, tuttavia, con la manovra di fine anno i conti pubblici italiani sono «strutturalmente in sicurezza», il debito pubblico via via sarà considerato «sostenibile» dai mercati e se lo spread scenderà si creeranno «maggiori spazi finanziari anche per interventi di alleggerimento di situazioni di sofferenza sociale». Così come «se la lotta all'evasione avrà effetto, e mi aspetto che abbia effetto, ovviamente determinerà risorse che potranno essere impiegate» nella stessa direzione. Legando quindi alla crescita, è la promessa di Monti, anche l'equità, come obiettivo e come «leva» per la crescita stessa.

Agli italiani però Monti spiega anche che per uscire davvero dalla crisi non bastano gli sforzi dell'Italia: «E' un problema di carattere europeo, cui bisogna dare una risposta comune, solidale e convinta». Per questo nel nuovo patto europeo la disciplina di bilancio dovrà essere «essenziale», accompagnata da meccanismi sanzionatori efficaci, ma deve essere integrata da una altrettanto efficace politica comunitaria per la crescita che possa contare anche su «maggiori risorse».