29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Manovra economica

Bersani: «Pronti a ridurre gli emendamenti, ma serve una correzione»

Il leader del PD: «Poi iniziare un percorso per un Governo di cambiamento»

ROMA - Il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, apre alla possibilità di una riduzione del numero degli emendamenti alla manovra finanziaria al Senato, ma chiede contemporaneamente una correzione che dia «credibilità al paese». «Noi oggi andiamo in aula al Senato dicendo: siamo pronti a rendere essenziali i nostri emendamenti, però bisogna fare per bene e rafforzare la manovra. E' inutile far presto se non si fa bene, perché rischiamo di fare una manovra alla settimana».

Dopodiché, spiega Bersani, bisogna iniziare un percorso di cambiamento dell'esecutivo e arrivare a un governo «di emergenza, di transizione che prenda misure forti ed eque, che metta mano alla legge elettorale e che ci consenta di andare a votare con un certo anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura. Se correggessimo con serietà la manovra e avviassimo un percorso così, potremmo arginare la sfiducia. E questa è la riflessione che deve fare la maggioranza e anche chi ha qualche influenza sull'opinione pubblica».

A margine della manifestazione della Cgil oggi a Roma, il segretario del Pd ha spiegato la sua ricetta per rafforzare la manovra: «Più risparmio nella pubblica amministrazione, un'imposta sui grandi patrimoni immobiliari, liberalizzazioni serie e una tantum sui patrimoni scudati. Eppure - ha fatto notare - in due minuti ci hanno bocciato tutti i nostri emendamenti (in Commissione). La maggioranza si assuma ora le sue responsabilità». Infine, Bersani ha anche chiesto che si tolga di mezzo l'articolo 8 della manovra, che non c'entra niente con la crescita e che finora ha soltanto diviso il mondo del lavoro e complicato la vita ad un paese già in grave difficoltà».