Michele Misseri: «Solo io so cosa sto passando»
«Forte emozione nel rivedere Cosima. Sabrina? Non l'ho riconosciuta». Udienza preliminare rinviata al prossimo 10 ottobre
ROMA - Isolato «da tutto, so solo io cosa sto passando». Così Michele Misseri, descrive la sua condizione, intervistato dal Tg5, nel giorno dell'udienza preliminare.
Cosima «l'ho vista da lontano dal vetro, c'è stata un'emozione fortissima perché mi è venuto da piangere. La volevo abbracciare però non è stato possibile. Ci siamo guardati con la coda dell'occhio». Lo ha detto Michele Misseri, accusato della soppressione del cadavere di Sarah, ai microfoni del Tg5. Misseri parla delle emozioni provate oggi in aula durante l'udienza preliminare nel rivedere la moglie Cosima, la figlia Sabrina e la famiglia Scazzi, a cominciare da Concetta.
«Sabrina non l'ho riconosciuta, l'ho trovata dimagrita. Se l'avessi incontrata in mezzo alla strada non l'avrei riconosciuta. Ci siamo guardati da lontano».Poi il contadino di Avetrana aggiunge: «Ho visto Concetta, volevo dirle qualcosa ma non ci sono riuscito». Alla domanda di cosa ha provato nel rivedere Concetta, Giacomo e Claudio, Misseri ha risposto: «E' come se avessi Sarah in mano come l'ho abbracciata sempre. La scorsa notte non ho dormito, non dormirò stanotte. Concetta non la vedevo da tempo, non sapevo come stava..è una mamma distrutta».
Alla domanda se andrebbe in carcere ad incontrare Cosima e Sabrina, Misseri ha replicato: «Io non posso andarci, non posso uscire da casa?. Mi buttano le pietre ho dovuto chiudere davanti. Sono isolato da tutto - ha concluso - so solo io cosa sto passando».
Udienza preliminare rinviata al prossimo 10 ottobre - E' stata rinviata al 10 ottobre prossimo l'udienza preliminare nell'ambito del processo per il delitto di Sarah Scazzi, la quindicenne uccisa il 26 agosto scorso ad Avetrana. Lo ha deciso questa mattina il gup del tribunale di Taranto Pompeo Carriere dopo una breve camera di consiglio, accogliendo la richiesta di rimessione del processo presentata dall'avv. Franco Coppi, difensore di Sabrina Misseri, nel corso dell'udienza.
Carriere ha sospeso per circa mezzora l'udienza preliminare, che si è tenuta a porte chiuse con gli imputati presenti in aula, e successivamente ha emesso una ordinanza di rinvio. Insieme con la decisione di far slittare l'udienza preliminare, lo stesso gup ha disposto la trasmissione degli atti alla Cassazione, della quale attenderà la decisione sulla richiesta di rimessione del processo.
L'avvocato Coppi ha presentato istanza di rimessione del processo motivandola con la incompatibilità ambientale. Nell'istanza del legale di Sabrina si legge che «l'intrusiva e costante presenza dei mezzi di comunicazione di massa sul teatro dei fatti si è combinata con lo spasmodico interesse dimostrato dalla popolazione locale per lo svolgimento delle indagini, che ha trovato espressione in svariate manifestazioni pubbliche, molte delle quali - scrive l'avv. Coppi - hanno avuto contenuto violento e intimidatorio nei confronti dei protagonisti della vicenda, attraverso le quali l'opinione pubblica locale ha mostrato di credere profondamente al coinvolgimento nell'omicidio di Sarah Scazzi di Sabrina e Cosima Misseri, ripetutamente additate come persone cattive, prevaricatrici, manipolatorie anche nei confronti di Michele e destinatarie di ogni genere di denigrazioni e intimidazioni».
Alla richiesta di Coppi si sono associati anche i legali di altri imputati. Prima della richiesta di Coppi, c'è stata la costituzione di parte civile della famiglia Scazzi, in aula c'erano mamma Concetta, papà Giacomo e Claudio, fratello di Sarah, e della ex badante della stessa famiglia, la romena Maria Ecaterina Pantir, parte lesa nel procedimento in quanto Sabrina Misseri è accusata anche di calunnia nei suoi confronti. Xta
In aula Michele non può parlare con moglie e figlia - Nella stessa aula, ma separati da un gabbiotto in muratura. Per tutto il tempo dell'udienza preliminare Michele Misseri è riuscito solo a intravedere moglie e figlia che hanno assistito all'udienza da una piccola stanza ricavata all'interno dell'aula e riservata ai detenuti. Cosima e Sabrina non hanno voluto però rivolgergli molti sguardi. Alla fine dell'udienza Michele ha provato ad avvicinarsi a loro, ma è stato bloccato dagli agenti della Polizia penitenziaria.
Le donne sono state fatte accomodare sul lato destro estremo dell'aula. Dalla parte opposta, si è seduto Misseri. Poco più avanti, insieme ai legali di parte civile, c'erano Concetta, Giacomo e Claudio Scazzi, ovvero madre, padre e fratello di Sarah. I loro sguardi si sono incrociati solo per qualche attimo, ma gli Scazzi non hanno rivolto a Michele Misseri nemmeno una parola.
I genitori di Sarah e suo fratello si sono costituiti parte civile questa mattina all'udienza preliminare del processo per il delitto della quindicenne davanti al gup del Tribunale di Taranto Pompeo Carriere. Il collegio difensivo che li rappresenta ha chiesto 33 milioni di euro come risarcimento danni, con provvisionale di 300mila euro a Sabrina e Cosima, imputate di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere, e Michele, accusato di concorso in soppressione di cadavere. Stando a quanto si apprende, quote minori, pari a sei milioni di euro, sono stati chiesti come risarcimento a Cosimo Cosma e Carmine Misseri, nipote e fratello di zio Michele, anche loro imputati di concorso in soppressione di cadavere.