4 maggio 2024
Aggiornato 23:00
Manovra economica

Anpi: Non si tocchino 25 aprile, primo maggio e 2 giugno

E' la posizione dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani: «Rappresentano valori storico-politici consolidati»

ROMA - «Da quanto si apprende dai giornali, tra i provvedimenti che il Governo si accinge ad adottare - in relazione all'aggravarsi della crisi - ci sarebbe quello dell'accorpamento di alcune feste 'non concordatarie' nella domenica più vicina oppure al lunedì. Ancora una volta saremmo di fronte ad una misura che molti considerano di scarsissima efficacia e poco corrispondente all'equità e alla ragionevolezza, sempre necessarie quando si richiedono sacrifici». E' la posizione dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani (Anpi) in merito alle norme contenute in manovra sulle feste nazionali del 25 aprile, primo maggio, 2 giugno.

«Un provvedimento che, guarda caso, riguarderebbe le uniche festività laiche sopravvissute (25 aprile, 1 maggio, 2 giugno), dotate di grande significato storico e di notevolissima valenza politica e sociale», si sottolinea in una nota. «L'Anpi, portatrice e sostenitrice dei valori che quelle festività rappresentano, non può che manifestare la propria, vivissima preoccupazione e chiedere con forza un ripensamento che escluda misure di questo genere, prevedendone altre che siano fornite di sicura e pacifica efficacia, non contrastino con valori storico-politici da tempo consolidati e soprattutto corrispondano a criteri di equità politica e sociale».