29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Crisi economica

Governo: Ora soluzioni rapide. Berlusconi vede Bossi

Consiglio dei Ministri il 16 o il 18. Parti sociali deluse. La Lega frena su patrimoniale e pensioni

ROMA - Servono soluzioni «rapide e coerenti» per l'emergenza economica, ha detto il sottosegretario Gianni Letta nell'incontro con le parti sociali a palazzo Chigi: ma quali soluzioni, per ora non è chiaro. E nelle dichiarazioni del dopo vertice, è emersa la delusione degli interlocutori del Governo. Emma Marcegaglia si è limitata a osservare che le parti sociali hanno ribadito «l'urgenza» ma «il Governo non ha anticipato i contenuti del decreto». «L'incontro - ha commentato dal canto suo la leader della Cgil Susanna Camusso - non è stato all'altezza dei problemi che abbiamo e della trasparenza che sarebbe necessaria». Letta ha sottolineato però che «in questi giorni tutto è cambiato, tutto è precipitato. La realtà è in così rapida evoluzione al punto che è diversa dall'avvio di questo tavolo».

La notizia è che il 16 o il 18 agosto, lo ha annunciato il premier Silvio Berlusconi, il Consiglio dei ministri sarà convocato per il varo del decreto con le nuove misure finanziarie; manovra che «va ristrutturata», avrebbe detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, ma per ora, parole ancora di Letta, «il Governo sta valutando tutte le possibilità e tutte le ipotesi». Il primo passo, annunciato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, saranno i tavoli tematici che partiranno nei prossimi giorni: sul mercato del lavoro, presieduto dai ministri Sacconi e Brunetta; sulle infrastrutture, dai ministri Matteoli e Romani; e su liberalizzazioni, privatizzazioni e servizi pubblici.

La soluzione non era ancora pronta per il tavolo con le parti sociali perché la si cerca nei tavoli della politica: Tremonti ha avuto un incontro con Angelino Alfano e i capigruppo del Pdl, e Maurizio Gasparri si è detto sicuro che «si troverà la sintesi». Poi gli stessi Alfano e Tremonti hanno raggiunto Berlusconi e Umberto Bossi a palazzo Grazioli per cercare la 'sintesi' anche tra le due forze principali della maggioranza. Ma il capogruppo del Carroccio alla Camera Marco Reguzzoni ha già anticipato alcuni no del suo partito: «Escludo - ha affermato - qualsiasi tipo di patrimoniale. Ridurre il deficit è giusto e doveroso per non gettare il debito sui giovani e sulle generazioni future ma a pagare non possono essere i pensionati e le realtà produttive. Deve essere una manovra equa».