29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Omicidio Rea

Gli Avvocati di Parolisi: L'assassino potrebbe essere donna

«Trovato Dna femminile sotto le unghie di Melania»

ROMA - Potrebbe essere una donna l'assassino di Melania Rea, la 29enne trovata morta, massacrata da 33 coltellate il 20 aprile nella pineta di Ripe di Civitella, nel teramano. A sostenerlo sono gli avvocati che assistono Salvatore Parolisi, l'unico indagato a piede libero per l'omicidio della moglie, sulla base della perizia depositata dall' anatomopatologo Adriano Tagliabracci, nella quale si rileva che «sotto le unghie di Melania è stato trovato Dna femminile».

L'avvocato Walter Biscotti che spiega come, all'interno del fascicolo della perizia dell'esperto nominato dalla Procura, un fascicolo di 90 pagine, le prime cinque pagine siano dedicate ai quesiti dei pm e alle prime tre righe, a sottolineare l'importanza, c'è la richiesta di verificare l'eventuale presenza di Dna diverso da quelli di Melania e Salvatore. «Malcelata, non è infatti tra le prime risposte, ma nelle due paginette conclusive, dove c'è addirittura un rimando all'apposito paragrafo, si legge in una riga che sotto le unghie di Melania si trova un Dna misto della vittima e uno femminile. Melania inoltre - prosegue l'avvocato Biscotti - sempre secondo la perizia si è difesa dal suo assassino con le mani, quindi diventa rilevante al fine di determinare la dinamica della morte, la presenza di questo Dna femminile».

Inoltre - aggiunge l'avvocato - le ferite inflitte post mortem a Melania sono datate in un tempo considerevolmente distante da quello della morte, e visto che Parolisi, secondo la stessa ricostruzione dell'accusa, è stato visto da numerosi testimoni alle 15.30 a Colle San Marco, questa è una prova della sua estraneità al delitto». Un altro particolare secondo l'avvocato Biscotti, è rilevante ai fini della ricostruzione della dinamica dell'omicidio: l'unica traccia di Salvatore Parolisi è stata ritrovato sulla bocca della donna: «Probabile conseguenza di un bacio», spiega il legale.

Tutto questo - sottolinea l'avvocato di Salvatore - deve far riflettere. Perché non si cerca quella donna? Quella donna che - evidenzia - potrebbe essere l'assassino di Melania. Ma ormai media e Procura sembrano orientati verso un'unica direzione». L'avvocato chiarisce anche, in riferimento ad alcune indiscrezioni circolate prima del deposito dell'autopsia, che nella relazione di Tagliabracci «non c'è alcun riferimento ad una presunta tecnica militare utilizzata nel commettere il delitto». Inoltre, «si parla addirittura di una fuga di Melania, la donna avrebbe tentato di fuggire ma - si chiede l'avvocato - come poteva fuggire se aveva sia i pantaloni che gli slip abbassati? Sorpresa dall'assassino proprio nell'atto della minzione».

La morte di Melania Rea è fissata dal prof Tagliabracci in una forbice che va dalle 14 alle 15.30, ma questo punto, secondo l'avvocato Biscotti, «sembra troppo adagiato sulle tesi accusatorie», ed è uno degli elementi su cui il professor Lorenzo Varetto, il consulente tecnico di Parolisi, sta lavorando», conclude l'avvocato.