26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
L'omicidio di Melania Rea

Parolisi non vede la figlia: rinviato l'incontro in carcere

La decisione dei servizi sociali dell'Aquila. Parolisi avrebbe incontrato la figlia per la prima volta da quando è stato arrestato, il 20 luglio scorso, con l'accusa di avere ucciso con 35 coltellate la moglie, Melania Rea

L'AQUILA - Salvatore Parolisi non ha visto sua figlia Vittoria: il colloquio che avrebbe dovuto tenersi in carcere a Teramo è stato rinviato su decisione dei servizi sociali dell'aquila, competenti a dare esecuzione alla decisione del tribunale dei minori di Napoli che aveva autorizzato il colloquio. Parolisi avrebbe incontrato la figlia per la prima volta da quando è stato arrestato, il 20 luglio scorso, con l'accusa di avere ucciso con 35 coltellate la moglie, Melania Rea il cui corpo fu trovato il 20 aprile nel boschetto di Ripe di Civitella, due giorni dopo la sua scomparsa.

Spiega l'avvocato che assiste la famiglia Rea, Mauro Gionni: «La bambina è arrivata da Napoli dopo ore di macchina con i nonni. Gli assistenti sociali, come anche da me proposto, hanno chiesto che al colloquio fosse presente anche la nonna, la madre di Melania. La donna è disponibile a essere presente ma non si sentiva pronta. Aveva paura di mettersi a piangere incontrando l'uomo che è indagato per l'omicidio della figlia. Temeva per Vittoria, di metterla in difficoltà, voleva quindi essere prima preparata all'incontro. la stessa assistente sociale dell'aquila ha quindi riconosciuto che non c'erano le condizioni per far incontrare Parolisi con la figlia e ha deciso di rinviare il colloquio a data da destinarsi, per farlo svolgere al meglio nell'interesse di Vittoria».
Di fronte alle difficoltà della nonna di Vittoria l'avvocato Gionni ha anche chiesto di far assistere al colloquio uno psicologo di fiducia ma l'autorizzazione, spiega, è arrivata troppo tardi perché potesse essere organizzato l'incontro nel carcere teramano. Per Gionni «sarebbe stato meglio che il padre fosse stato trasferito a Somma Vesuviana, dove potevano partecipare le assistenti sociali che già seguono la piccola. Non ci sono opposizioni da parte della famiglia Rea perché la piccola incontri il padre, ma deve avvenire con le massime cautele per lei , per il suo bene». La bambina, i nonni e l'avvocato Gionni hanno incontrato l'assistente sociale dell'Aquila nell'istituto tecnico commerciale Comi, e al termine dell'incontro per verificare fossero le condizioni perché la bimba incontrasse in carcere il padre, è stato deciso il rinvio.