Blitz di Berlusconi sul Lodo Mondadori
Nel testo inviato al Colle ci sono tagli alle rinnovabili, ma fonti del Governo negano
ROMA - E' la sua ossessione, almeno a dare credito a quanto hanno riportato nel corso degli ultimi mesi gli interlocutori di Silvio Berlusconi. E' la possibile, onerosissima condanna sul Lodo Mondadori. Una batosta capace di «affossare le mie aziende, di rovinarmi», come va ripetendo il Cavaliere in pubblico e in privato. E così, dal cilindro del governo spunta una norma ad hoc, capace di congelare l'eventuale «salasso». Sarebbe il frutto, riferiscono fonti di governo, di un'intesa sconosciuta ai più, segretissima, almeno fino a oggi. Una soluzione normativa di cui in pochi, nell'esecutivo e nelle istituzioni, erano a conoscenza prima di oggi. Almeno in due, però, la conoscevano: il premier e l'estensore del provvedimento, Giulio Tremonti.
Certo, la manovra aveva suscitato qualche perplessità in Berlusconi. Basti ricordare la recente uscita pubblica di un fedelissimo del Cavaliere come Guido Crosetto, pronto ad attaccare duramente il ministro dell'Economia. Ma alla fine il premier aveva scelto di sostenere un provvedimento all'insegna del rigore e dell'austerity. Che contiene anche la norma 'stoppa' Lodo Mondadori, capace di intervenire sullo spettro più volte agitato dal presidente del Consiglio: con quella condanna «vogliono rovinarmi».
A ben vedere, è l'intera giornata ad essere dominata dal nodo manovra, un provvedimento sul quale si giocherà una fetta consistente del futuro del governo. Caso emblematico il nodo dei tagli agli incentivi per le energie rinnovabili. A ora di pranzo le agenzie diffondono il testo che sarebbe stato trasmesso al Colle, che contiene i tagli agli incentivi. Nel governo è il caos. Gianfranco Micciché minaccia sfaceli, «in Parlamento ci sarà da divertirsi». Stefania Prestigiacomo ottiene rassicurazioni da palazzo Chigi, i tagli non ci saranno. E insieme a Paolo Romani mettono nero su bianco che «no, non risultano tagli». Ma non basta. Continua a circolare il testo del provvedimento comprensivo dei tagli. E il giallo continua.
E così a sera - in via informale - dal governo si diffonde la seguente versione: il provvedimento inviato alle 12.30 dalla Presidenza contiene, all'articolo 35 solo nove commi. Mancano il 10 e l'11, quelli 'incriminati' che prevedono i tagli agli incentivi. E sarà proprio la versione della manovra 'depurata' dai tagli quella che con ogni probabilità arriverà in Parlamento.