Di Pietro: La classica patacca rifilata agli italiani
«Nessun intervento sui costi della politica, solo tagli per le fasce più deboli»
ROMA - «Nemmeno stavolta il presidente del consiglio-tappetaro ha smentito se stesso. La manovra economica è prima di tutto una classica patacca rifilata agli italiani. Tante parole ma, nella sostanza, tutto è rinviato al 2013-14». Torna all'attacco il leader dell'Idv Antonio Di Pietro che, questa mattina, ha scritto un lungo post sul suo blog. «In particolare - ha spiegato il leader politico - non c'è nessunissimo intervento sui costi della politica, o meglio sui costi dell'inefficienza della politica. Tutti gli enti inutili ma costosissimi resteranno al loro posto e così i consigli d'amministrazione».
Per il leader dell'Idv «La logica del governo è semplice: nessun interesse, specialmente quelli più potenti, può essere toccato, soprattutto quando mancano al massimo 18 mesi alle prossime elezioni. Meglio sospendere e rinviare tutto. Così, se nel 2013 al governo ci sarà il centrosinistra, saremo noi a dover sbrogliare la matassa e se, invece, sarà stata confermata la destra di sforbiciare l'inefficienza della politica non se ne parlerà più: passata la festa, gabbato lo santo. Infatti, da questa manovra una sola cosa emerge chiara, ovvero quali saranno, tra due anni, le vittime dei tagli: i malati, i giovani, gli studenti e i pensionati».
Di Pietro, tornato combattivo dopo alcuni giorni, «I tagli indicati sono la solita macelleria sociale. Colpiranno sanità, scuola e previdenza senza toccare nemmeno un privilegio o un costo inutile della politica. Ma a pagare la propaganda di Berlusconi - ha chiarito - saranno tutti i cittadini. Anche questo si chiama conflitto d'interessi. Da una parte ci sono quelli del presidente del consiglio e del governo. Dall'altra quelli del popolo italiano». «La strada alternativa c'è: l'Italia dei Valori l'ha indicata presentando la sua contromanovra nella quale ha proposto misure precise partendo dall'abolizione degli ingenti privilegi della Casta e dalla lotta all'evasione. Se il governo - ha concluso Di Pietro - ha realmente la volontà di collaborare con l'opposizione faccia un passo indietro, accolga le nostre proposte e garantisca che non porrà la fiducia».