26 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Vicenda della cosiddetta P4

ANM: Gli attacchi del Premier delegittimano i Pm

L'Associazione Nazionale dei Magistrati difende i colleghi di Napoli ma è intransigente con chi «devia». Il caso al CSM

PALERMO - Un'inchiesta «basata sul nulla», aveva attaccato ieri il premier Silvio Berlusconi. E quel giudizio sulla vicenda della cosiddetta P4 è tornato ad infiammare lo scontro con le toghe che fanno quadrato attorno all'inchiesta dei colleghi napoletani Woodckock e Curcio. A Mondello, dove la corrente di maggioranza di Unicost è riunita per il suo congresso, c'era anche il procuratore aggiunto di Napoli Franco Curcio, che coordina l'inchiesta. Lui non ha parlato, com'è suo costume, hanno commentato i colleghi. Ma è il leader dell'Anm che è sceso in campo ancora una volta per difendere i pm dopo gli ultimi attacchi venuti dal presidente del Consiglio e da altri esponenti della maggioranza: «Assistiamo al solito metodo: ancora una volta si tenta di delegittimare i magistrati in indagini che possono in qualche modo investire la politica». «Lasciamo lavorare i magistrati», è l'invito che ha rivolto Luca Palamara, che ha ricordato: «La rilevanza penale dei fatti sarà valutata nelle sedi competenti».

UNICOST - Ma in difesa del lavoro dei colleghi hanno fatto quadrato anche i vertici delle due principali correnti della magistratura. Le vicende sulla cosiddetta P4 impongono «oggi più che mai, massima intransigenza e rigore nel perseguire ogni comportamento deviante o opaco dei singoli magistrati», lo «impone la credibilità dell'azione della magistratura», ha messo nero su bianco in un documento la segreteria di Unicost, nelle cui file ha militato in passato proprio una delle persone coinvolte nell'inchiesta, il deputato Pdl e magistrato in aspettativa Alfonso Papa. «Vanno censurati - ha sottolineato ancora - ogni strumentalizzazione delle proprie funzioni ed ogni rapporto con centri di potere che esuli da finalità istituzionali. Chi quotidianamente è chiamato a svolgere il controllo di legalità nei confronti dei cittadini non può tollerare al suo interno comportamenti che non siano improntati a massima trasparenza ed onestà».
Quel che però non si può tollerare, ha avvertito il leader di Unicost Marcello Matera, è il «costume ormai abituale» di attacchi ai pm che rischiano di «delegittimare» e «turbare la serenità» degli inquirenti. «Noi seguiamo e rispettiamo il lavoro dei pm. La magistratura deve poter svolgere liberamente il proprio lavoro, poi si giudicherà. Aspettiamo con serenità l'esito degli accertamenti».

MAGISTRATURA DEMOCRATICA - Per Magistratura democratica, la corrente di sinistra delle toghe, l'attacco del premier all'inchiesta dei pm napoletani sulla P4 è la vera anomalia del nostro sistema istituzionale»: Il leader Piergiorgio Morosini ha tenuto a precisare che le vicende che stanno emergendo dall'inchiesta sono da verificare, ma «se dovessero essere confermate da elementi di prova, i magistrati fuori ruolo che hanno utilizzato i loro contatti nella magistratura per condizionare azioni penali e di autogoverno della magistratura dovrebbero essere almeno espulsi dall'Anm».

CASO AL CSM - Intanto venerdì le carte dell'inchiesta saranno esaminate dal comitato di presidenza del Csm. L'organo di vertice dell'organo di autogoverno delle toghe - guidato dal vice presidente Michele Vietti, e del quale fanno parte anche i vertici della Cassazione, il primo presidente Ernesto Lupo e il pg Vitaliano Esposito - dovrà decidere a chi trasmettere gli atti consegnati ieri a Palazzo dei Marescialli dal pm Henry John Woodckock Quasi certamente ad essere investita sarà la Prima Commissione, competente sui trasferimenti d'ufficio per incompatibilità dei magistrati. La commissione è presieduta dal laico del Pd, Guido Calvi, il quale già ieri aveva assicurato che il Csm si sarebbe occupato della vicenda.