24 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Verso sanzioni contro Assad

Lunedì la riunione dei Ministri degli Esteri europei

Per l'Italia ci sarà Frattini, focus su Libia e Medio Oriente

ROMA - Siria, Libia, Yemen e Medio Oriente, con la prospettiva di sanzioni personali contro Bashar al Assad: sono i contenuti della riunione dei ministri degli Esteri Ue (CAE) in programma lunedì 23 maggio a Bruxelles. Sulla crisi siriana, in particolare, l'Europa ha intenzione di «ampliare la lista dei soggetti sottoposti a sanzioni a un'altra decina di rappresentanti del regime, fra cui lo stesso presidente Bashar al Assad» come ha anticipato alla stampa il portavoce della Farnesina Maurizio Massari in un briefing.

Le sanzioni - come quelle finora imposte dall'Ue ad altre personalità siriane - saranno di tre tipi: blocco dei visti (travel ban), embargo sulla vendita di armi e congelamento dei beni, ha precisato il portavoce. La misura, ha aggiunto, «è già stata discussa» dai diplomatici, «c'è un consenso a livello tecnico» ma «data l'importanza del provvedimento si è convenuto di lasciare la decisione ai ministri degli Esteri». Sul tavolo dei colloqui - a cui prenderà parte il ministro Franco Frattini - ci sarà anche una revisione dei progetti di cooperazione fra Siria e Unione Europea: alla luce delle repressioni da parte del regime di Bashar, in cui sono già morti un migliaio di simpatizzanti dell'opposizione, sono diventati evidentemente insostenibili da parte di Bruxelles.

La linea dell'Italia è molto chiara: «Occorre fermare le violenze, aprire al dialogo nazionale e attuare le riforme annunciate» ha spiegato Massari, secondo cui «queste sono le precondizioni per la stabilizzazione» nel paese arabo e finora non si sono verificate. Passando alla Libia, i capi delle diplomazie dei Ventisette faranno il «punto della situazione e discuteranno del ruolo dell'Ue» nel dopo-Gheddafi: «L'Unione Europea si appresta ad aprire un ufficio a Bengasi» come segno di riconoscimento del Consiglio nazionale transitorio, ha fatto notare il diplomatico. «Ci potrebbe essere un lieve ulteriore ampliamento della lista di persone ed entità soggette a sanzioni» ha proseguito.

«Ci sono evidenti segnali di erosione del regime - ha valutato Massari - continuano le defezioni importanti ed è una prova che la pressione internazionale sta funzionando». Da parte italiana, c'è d'altronde soddisfazione per il mondo in cui l'opposizione della Cirenaica sta lavorando per «ampliare il Cnt a esponenti politici dell'ovest e del sud del paese». «Condividiamo il loro obiettivo di una Libia unita, indivisibile e democratica» ha ribadito il portavoce della Farnesina, citando l'impegno italiano anche nel settore civile dell'institution building.

Sullo Yemen gli europei auspicano che il regime di San'a del presidente Ali Abdallah Saleh firmino «senza ulteriori ritardi» l'accordo proposto dal Consiglio di cooperazione del Golfo per superare la crisi. «La pacificazione - ha considerato Massari - è la precondizione per fare ripartire l'economia del paese, attualmente agli ultimi posti per reddito pro-capite nella regione».

Per quanto riguarda il dossier israelo-palestinese, infine, i ministri europei discuteranno del processo di riconciliazione fra Hamas e Fatah e delle prospettive di ripresa del processo di pace, anche alla luce dell'intervento di Barack Obama, in cui il presidente Usa ha sostenuto la necessità del ritorno ai confini del 1967 per la nascita di uno Stato palestinese. «Condividiamo al 100 percento le parole di Obama» ha commentato il portavoce della Farnesina, aggiungendo che il discorso dell'inquilino della Casa Bianca è stato «portatore di una visione innovativa dell'area mediorientale, alla cui concreta realizzazione - ha assicurato - continueremo a impegnarci insieme agli Usa e agli altri alleati».