24 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Milano 2011

Casini: Ballottaggi? Vedremo. Pisapia candidato sbagliato

«La metamorfosi della Moratti è il segno del cambiamento del Pdl»

ROMA - Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, rivolge dalla Camera un appello agli italiani in vista delle amministrative di domenica e lunedì prossimi e sottolinea che «in una campagna elettorale dai toni esacerbati» il Terzo Polo è l'unico «che si è interessato ai problemi della gente». Rispondendo poi alle domande dei cronisti, Casini si è concentrato su Milano, spiegando che lì e in tutta Italia «se andremo ai ballottaggi valuteremo se ci sono dei candidati degni del nostro appoggio oppure no». Quel che è certo, perchè Casini lo ha ribadito più volte, è che «Giuliano Pisapia non è il candidato giusto a Milano».

Logico quindi supporre che, se il centrista Manfredi Palmeri riuscirà a trascinare la corsa per palazzo Marino fino ai ballottaggi, sarà difficile aspettarsi un appoggio esterno dell'Udc a Pisapia, di cui pure Casini ha riconosciuto «il garantismo e l'equità». Difficile anche ipotizzare, però, un sostegno diretto a Letizia Moratti, la cui «metamorfosi - ha detto il leader centrista - è il segno evidente che nel Pdl la linea ormai la danno la Santanchè ed altre forze estremiste» e che nella coalizione di centrodestra «alla fine è la Lega a dover fare la parte della forza moderata».

Concludendo, è proprio sul Carroccio che si è soffermato Casini, sottolineando che la prima pagina della Padania di oggi, in cui si afferma che «il federalismo è fatto» è un «manifesto elettorale, ma anche la Lega - ha riconosciuto Casini - ha diritto di fare i suoi». Un «vorrei ma non posso», invece, l'ipotesi di spostare alcuni ministeri al Nord ventilato dal Carroccio, cosa che per Casini «sarebbe soltanto un aumento di costi». Meglio invece che la Lega «ritorni a pensare all'abolizione delle province», mossa che sarebbe logica e più in «linea anche con una visione federalista del Paese».