2 maggio 2024
Aggiornato 16:30
Celebrazioni per la festa della Liberazione

Napolitano: Stop agli scontri. La Politica plaude ma si divide

Richiamo del Presidente della Repubblica a difesa dei principi della Carta e al senso di responsabilità nazionale

ROMA - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha chiesto alla politica di mettere fine allo scontro cieco e alle tensioni che hanno caratterizzato le ultime settimane anche a causa della campagna elettorale per le amministrative. Un richiamo che si lega alle celebrazioni per la festa della Liberazione e al quale tutte le forze politiche hanno risposto favorevolmente salvo poi continuare a rinfacciarsi la responsabilità per le divisioni in atto.

«E' nell'interesse comune che le esigenze della competizione in vista del voto non facciano prevalere una logica di acceso e cieco scontro», ha detto il Capo dello Stato all'Altare della Patria dove questa mattina è stato fischiato il ministro della Difesa Ignazio La Russa. «La difficoltà dei problemi che ci incalzano richiedono un nuovo senso di responsabilità nazionale - ha aggiunto - una rinnovata capacità di coesione, nel libero confronto delle posizioni e delle idee, e insieme nella ricerca di ogni possibile terreno di convergenza». Napolitano ha poi lanciato un allarme a difesa della prima parte della Costituzione in vista di possibili riforme. «Si proceda alle riforme considerate mature e necessarie - ha detto il capo dello Stato - come in questi anni ho sempre auspicato, lo si faccia con la serietà che è doverosa e senza mettere in forse punti di riferimento essenziali, in cui tutti possono riconoscersi. Senza mettere in forse quei principi e quella sintesi, così comprensiva e limpida, dei diritti di libertà, dei diritti e dei doveri civili, sociali e politici, che la Costituzione ha nella sua prima parte sancito».

Le parole del Presidente hanno ricevuto unanime apprezzamento dagli schieramenti politici ma interpretate in modo differente da maggioranza e opposizione soprattutto in riferimento alle riforme costituzionali. Anna Finocchiaro, capogruppo Pd al Senato si è augurata che «anche il Governo e la maggioranza vogliano, finalmente e non a parole, ascoltare con responsabilità le sacrosante parole del Capo dello Stato.

Il chiaro ed esplicito riferimento fatto dal Presidente alla prima parte della nostra Carta mi sembra un evidente allarme lanciato contro quei tentativi espliciti ed impliciti che da settimane cercano di forzare e stravolgere la natura e le ragioni della nostra Costituzione». Mentre il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani ha assicurato che «nessuno vuole lo scontro cieco. Ha ragione il presidente».

Dall'altra parte invece Maurizio Gasparri (Pdl) e Saverio Romano, ministro dell'Agricoltura, dei Responsabili, hanno chiesto all'opposizione di ascoltare il richiamo del Capo dello Stato. «L'appello di Napolitano dovrebbe trovare le opposizioni responsabili, attente e ricettive per la modernizzazione e lo sviluppo del nostro Paese in Europa e nel mondo. Le attendiamo alla prova dei fatti», ha detto Anna Maria Bernini (Pdl). «Spiace che ancora una volta questa festa sia stata accompagnata da divisioni e provocazioni che mostrano sempre più una Nazione lacerata a 150 anni dalla sua unità», è stato il giudizio amaro del segretario dell'Udc Lorenzo Cesa.