Gelmini: Bersani ogni giorno chiede dimissioni Ministri
Il Ministro ha replicato così alle polemiche sulla scuola: «Berlusconi non ha attaccato l'istruzione pubblica»
ROMA - Silvio Berlusconi non ha attaccato la scuola pubblica e la richiesta di dimissioni del segretario Pd non è una novità. Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha replicato così alle polemiche sulla scuola: «Il presidente Berlusconi, intervenendo ieri al congresso dei Cristiano Riformisti, ha ribadito la posizione contraria del governo alle adozioni da parte dei single e delle coppie gay, ha confermato l'impegno della maggioranza ad approvare quanto prima la legge sul testamento biologico e si è speso in difesa di un principio sacrosanto: la libertà di scelta educativa delle famiglie».
ERRONEA CONTRAPPOSIZIONE - «Il pensiero di chi vuol leggere nelle parole del premier un attacco alla scuola pubblica - ha aggiunto - è figlio della erronea contrapposizione tra scuola Statale e scuola Paritaria. Per noi, e secondo quanto afferma la Costituzione italiana, la scuola può essere sia Statale, sia Paritaria. In entrambi i casi è un'istituzione pubblica, cioè al servizio dei cittadini».
Per la Gelmini, «la sinistra guarda alla scuola pubblica italiana come ad un luogo di indottrinamento ideologico. Bersani si rassegni, la scuola non è proprietà privata della sua parte politica. Noi vogliamo un sistema educativo che abbandoni vecchi slogan e punti sul merito, sull'efficienza e sulla valutazione per valorizzare ancora di più il ruolo dei docenti e dare agli studenti una formazione di qualità. Ogni giorno Bersani chiede in maniera scomposta le dimissioni di qualche esponente del governo. Lo invito invece a riflettere sugli errori storici della sinistra, incapace di leggere la modernità e capire le esigenze della società in cui viviamo».
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