Camusso: l'Italia ha un problema con la sessualità
«Tornare a un uso normale delle parole. è più facile parlare di velinismo che di responsabilità e ricattabilità del Premier»
MILANO - «Bisogna avere il coraggio di dire che questo Paese con la sessualità ha un serio problema». Nell'analizzare come sia stato trattato il tema delle notti di Silvio Berlusconi, la leader della Cgil Susanna Camusso ha posto l'accento anche sull'uso delle parole. «C'è un insopportabile uso delle parole che si fa in questo periodo. Per parlare di un signore 74enne si parla invece di ragazzine 18enni. È più facile parlare di velinismo che di responsabilità e ricattabilità del premier», ha affermato Camusso dal palco del raduno di protesta organizzato a Milano da Libertà e Giustizia per chiedere le dimissioni del premier.
Camusso ha sottolineato che «c'è un Paese diverso che ha bisogno di ritrovare un linguaggio comprensibile. Mi piacerebbe un Paese dove le parole tornano a essere normali e in cui parlare di sessualità è una cosa normale». Camusso ha quindi rifiutato la logica «da bar e da barzellette, dove - ha detto - noi donne non siamo più persone ma oggetti da commerciare».
La leader della Cgil, con indosso una lunga sciarpa bianca, simbolo usato nei giorni scorsi nelle manifestazioni delle donne in segno di lutto per l'immagine femminile che emerge in Italia, si è quindi accomiatata dalla platea con queste parole: «Non c'è democrazia e libertà se le persone non si sentono cittadini, se ci chiedono di essere scisse tra corpo e intelligenza, se povertà significa vergogna, se siamo un numero e non una persona.
Cominciamo a tirare il filo da questa manifestazione di oggi alle tante piazze del 13 febbraio e alle piazze dei sindacati e dei lavoratori che chiedono a Berlusconi di dimettersi perchè c'è un'Italia che crede nel futuro».
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