26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Media | RAI

Giornalismo «genuflesso»? Il Tg1 attacca il Tg3, ed è bufera

Asr: «Killeraggio, intervenga l'Ordine». Usigrai confida in Garimberti: «Un'azienda normale interverrebbe subito»

ROMA - E' ancora bufera sul Tg1: sotto accusa la decisione del telegiornale diretto da Augusto Minzolini di mandare in onda nell'edizione delle 13.30 il frammento di una intervista fatta dal giornalista del Tg3 Pierluca Terzulli, presidente dell'Associazione stampa parlamentare, tre anni fa all'allora presidente del Consiglio Romano Prodi «per lasciare intendere - attacca l'Associazione stampa romana (Asr) - che il Tg1 non è il solo a piegarsi davanti ai potenti».

Sindacati e consiglieri Rai di opposizione fanno quadrato intorno a Terzulli manifestandogli «piena solidarietà». Durissima la Stampa Romana che parla della testata di Minzolini come «prona» al premier che «usa il manganello mediatico per coprire le proprie nefandezze»: «Si tratta di un killeraggio mediatico senza precedenti, inaccettabile» perché, spiega l'Asr, «non è mai successo che una testata della Rai ne attaccasse un'altra (peraltro appartenente alla stessa azienda) per coprire una propria vergogna» e «il frammento dell'intervista di Terzulli è stato completamente decontestualizzato. E' un segno dei tempi che sta vivendo l'informazione nel nostro Paese». E l'Associazione stampa romana «non intende più tollerare episodi di questo genere e chiede agli Ordini regionale e nazionale di vigilare e, se il caso di intervenire, a tutela della dignità professionale dei colleghi e del diritto dei cittadini a essere correttamente informati».

Per Nino Rizzo Nervo, consigliere Rai «suscita pena e tristezza vedere come il direttore del Tg1 ha ormai ridotto la più grande testata italiana. Oggi è stata compiuta un'operazione torbida e scorretta sia aziendalmente che professionalmente. Ma cosa aspettano i giornalisti del Tg1 a dissociarsi pubblicamente?».

Una vicenda «senza precedenti» anche per il segretario dell'Usigrai, Carlo Verna: «Un'azienda normale interverrebbe subito. La Rai di Masi, che tergiversa sul caso, affatto chiuso, della carta di credito di Minzolini, temiamo non lo faccia, ma confidiamo sia stimolata dal presidente di garanzia Garimberti».

Anche il consiglio direttivo dell'Associazione Stampa Parlamentare esprime «solidarietà e stima nei confronti del suo presidente Pierluca Terzulli, la cui attività professionale è stata oggi strumentalizzata in un servizio della rubrica «Tg1 media. Conosciamo e apprezziamo Terzulli per la serietà del suo impegno professionale, che testimonia certamente il valore dell'autonomia dei giornalisti. Massimo rispetto, ovviamente, è dovuto alle idee e ai punti di vista di ciascuno, ma non si può rispondere alle critiche mettendo in gioco il lavoro altrui».