29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Il caso RAI

Pdl contro il Tg3: Ora atto di pluralismo della Vigilanza è prioritario

Butti: «L'intervista a Palamara certifica che è una clava contro il Governo»

ROMA - L'intervista del Tg3 al presidente dell'Anm Luca Palamara sul processo lungo diventa occasione di un nuovo duro attacco del Pdl alla testata diretta da Bianca Berlinguer, con la richiesta che l'approvazione dell'atto sul pluralismo nel servizio pubblico da mesi in discussione in commissione di Vigilanza diventi ora «la priorità».

BUTTI - «La situazione dell'informazione nella redazione del Tg3 - ha denunciato Alessio Butti, capogruppo Pdl nella Commissione parlamentare di Vigilanza sta assumendo aspetti sempre più preoccupanti. La mancanza di pluralismo, il rispetto delle più elementari regole del giornalismo e l'equilibrio nella gestione dell'informazione rappresentano categorie sempre più rare nel Tg3. E'inammissibile ed inaccettabile che un Tg del servizio pubblico sia usato come una clava contro il governo e la sua maggioranza. Brandire Palamara e la sua intervista, senza alcun confronto con una controparte, per diffondere falsità e slogan circa il ddl Lussana risponde ad una logica deformata dell'informazione. Tutto ciò dimostra come l'approvazione dell'Atto sul pluralismo in Vigilanza sia una priorità e che non è più accettabile la logica ostruzionistica dell'opposizione. Una logica che finora ha impedito l'approvazione dell'Atto, garantendo zone d'ombra in cui splende una sola luce: quella della faziosità del Tg3».

FASANO - «Il Tg3 - ha affermato il senatore Pdl. Enzo Fasano, componente della Commissione di Vigilanza sulla Rai- è il Tg delle false informazioni. Senza alcun pudore e senza nessuno in studio che potesse far valere la tesi del centrodestra, il tg diretto da Bianca Berlinguer dà spazio solo al presidente dell'Anm, Palamara, diffondendo notizie infondate sul ddl Lussana. Bel modo di fare servizio pubblico».

TOTARO - «Non ha fine - ha denunciato il senatore Achille Totaro, componente della Commissione parlamentare di Vigilanza - lo scempio del giornalismo, di quello sano e corretto, al Tg3. Anche oggi i cittadini che pagano il canone e sostengono la Rai hanno dovuto inghiottire le falsità propinate da un Palamara intervistato in solitaria. Il tutto senza che nessuno potesse replicare o quanto meno argomentare qualche diversa valutazione sul ddl Lussana. Siamo sempre di più al Tg di regime, di un'Italia minoritaria, che tifa per la crisi, che sostiene i No Tav ed aizza i violenti. Di questa Tv e di questi Tg non sappiamo cosa farcene, lo capiscano una buona volta dalle parti del Tg3».