19 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Dopo la Santa Sede, la Cei

Domani parla Bagnasco, Avvenire: Cuffaro lezione per tutti

«La moralità dei politici è un dovere. E basta con il fango sui media»

ROMA - Dopo la Santa Sede, la Cei. Tocca domani al presidente dei vescovi italiani Angelo Bagnasco, ieri a lungo in udienza da Papa Benedetto XVI, formalizzare la posizione della Chiesa rispetto a quanto sta emergendo sulla vita privata del Premier Silvio Berlusconi dall'inchiesta milanese sul caso Ruby, aprendo ad Ancona i lavori del Consiglio permanente della Cei.

CASO RUBY - Il richiamo al «dovere di adempiere con onore le funzioni pubbliche» sancito dalla Costituzione italiana e dallo stesso Bagnasco ricordato su Berlusconi in occasione dell'affaire D'Addario è scontato. E viene ricordato dallo stesso direttore del quotidiano della Cei Avvenire, Marco Tarquinio, in una intervista al Mattino. «Su temi delicati come questi bisogna saper parlare chiaro: chi ha un ruolo pubblico deve avere un corretto stile di vita», dice Tarquinio su Berlusconi e il caso Ruby. E «anche in questo caso penso siano mancati disciplina e onore o, se vogliamo, sobrietà di comportamenti da parte di chi ricopre un'alta carica pubblica». E aggiunge: «E' chiaro che lo stesso vale per tutti coloro che ricoprono cariche, quindi anche per i magistrati che però non si devono attaccare solo perche' fanno il loro lavoro».

UNA LEZIONE PER TUTTI - D'altra parte è lo stesso Avvenire, in uno dei suoi editoriali dal titolo «una lezione ai politici di oggi e di domani» a sottolineare il valore della sentenza di condanna definitiva nei confronti dell'ex Presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro e della sua esecuzione immediata. «Questa sentenza - scrive Avvenire - parla al Paese, al di là dei fatti specifici per cui è stato condannato. Oggi più che mai non ci possono essere alibi. Che la politica debba essere 'una casa di cristallo' è un imperativo. Di parole e proclami non sappiamo che farcene, servono davvero e solo fatti concreti. Ai politici di oggi e di domani ricordiamo bellissime parole di un uomo di fede come Rosario Livatino: 'non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma credibili».

«STUFI DEL FANGO» - Ma se il buongiorno si vede dal mattino, non sarà solo la moralità dei politici italiani nel mirino di Bagnasco. Ma anche l'informazione. «Sono un prete stufo di fango» è il titolo dell'editoriale di apertura oggi del quotidiano della Cei, che partendo dall'ultima puntata di AnnoZero, punta il dito contro «la satira che ferisce». «Finalmente - si legge- il giorno dopo scopro che qualcuno in Rai si è indignato. Spero solo che ora Santoro, Vauro o altri che qui non sto a dire, non si mettano a fare le vittime. E ci siano invece in tanti a farsi sentire e dire, senza ridere, che non si può continuare a infangare impunemente i preti, onesti cittadini dell'Italia e del mondo».