«Le decisioni si prendono allo stato degli atti»
La svolta dell'inchiesta probabilmente non è arrivata dal verbale della ragazza marocchina
ROMA - E' di questa mattina la notizia che Silvio Berlusconi è indagato per concussione e prostituzione minorile nell'ambito dell'inchiesta sulla telefonata che il presidente del Consiglio, la notte tra il 27 e 28 maggio 2010, aveva fatto in Questura a Milano per ottenere il rilascio della marocchina Ruby, allora minorenne.«Le decisioni si prendono allo stato degli atti». Con queste parole fonti della procura di Milano spiegano perchè ad un certo punto avevano detto di ritenere chiusa la vicenda della telefonata di Berlusconi e perchè invece successivamente, in data 21 dicembre c'é stata l'iniziativa dell'iscrizione al registro degli indagati per concussione e prostituzione minorile.
FORSE DECISIVE TESTIMONIANZE E NUOVI INDIZI - Sia la procura sia il legale di Ruby (parte lesa nell'inchiesta) dicono che la ragazza non è stata sentita da ottobre a oggi.
Questo significa che la svolta nell'inchiesta non è arrivata dalle parole a verbale di Ruby. In pratica la deposizione di diverse persone (come testimoni) e la rivalutazione di vecchi indizi hanno portato a procedere contro il presidente del Consiglio. Il premier adesso insieme ai suoi legali, Niccolò Ghedini e Piero Longo dovrà decidere se aderire o meno all'invito a comparire notificato questa mattina e presentarsi in procura per rispondere alle domande del procuratore aggiunto Ilda Boccassini.
INDAGATI ANCHE FEDE E MORA - L'inchiesta era stata avviata nel giugno scorso e calcolando il periodo relativo alla feriale, a breve i magistrati della procura sarebbero arrivati alla scadenza dei sei mesi e della conseguente richiesta di proroga per le le persone indagate fin dall'inizio della stessa indagine, Emilio Fede e Lele Mora (favoreggiamento della prostituzione) e la consigliera regionale Nicole Minetti (prostituzione minorile). Dalla proroga sarebbe risultata formalmente la posizione di indagato di Silvio Berlusconi.
Insomma i pm hanno fatto la scelta più trasparente, anche considerando l'importanza dell'incarico ricoperto dall'indagato, invitandolo a farsi interrogare. Il che non era accaduto per gli altri indagati, Mora, Fede e Minetti. «Inutile sentire gli indagati in questa fase» era la spiegazione della procura nei mesi scorsi.
ISCRIZIONE FRA GLI INDAGATI FUORI TEMPO? - Berlusconi comunque è stato indagato circa 6 mesi dopo l'inizio dell'inchiesta. Gli accertamenti già prima di procedere all'iscrizione potrebbero aver riguardato anche lui. La circostanza potrebbe essere fonte di polemiche, a causa di un'iscrizione ritardata e quindi lesiva del diritto di difesa del premier. Era già accaduto nel 1994 nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti alla Gdf e la battaglia giuridica sul punto andò avanti per anni. Preistoria, ormai.
- 20/02/2020 Morte Imane Fadil, Giudice in riserva su archiviazione indagine. La famiglia: «Vogliamo sapere se si poteva salvare»
- 17/02/2020 Ruby ter, trovati oltre 400mila euro sui conti esteri dell'ex marito Luca Risso
- 16/12/2019 Ruby ter, Ambra Battilana e le notti di Arcore: «Berlusconi? Pensavo fosse un imitatore invece era lui»
- 09/12/2019 Ruby ter, il teste: Barbara Guerra minacciava Berlusconi, «mostro i video e canto»