28 agosto 2025
Aggiornato 00:00
Esplode il caso Ruby

Berlusconi indagato. La Polizia negli uffici di Nicole Minetti

I reati contestati sono «concussione e sfruttamento della prostituzione minorile». Riunito un vertice a Galazzo Grazioli

ROMA - Silvio Berlusconi è indagato per concussione e prostituzione minorile nell'ambito dell'inchiesta sulla telefonata che il presidente del Consiglio, la notte tra il 27 e 28 maggio 2010, aveva fatto in Questura a Milano per ottenere il rilascio della marocchina Ruby, allora minorenne. Lo afferma un comunicato ufficiale del procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, dove si spiega che a Berlusconi e ai suoi difensori è stato «notificato un invito a comparire, corredato dalla dettagliata indicazione delle fonti di prova per le ipotesi di reato a lui ascritte».
Nello stesso comunicato la Procura conferma la perquisizione a carico dell'indagata Nicole Minetti, la consigliera regionale alla quale fu consegnata la minorenne Ruby. Perquisizioni sono in corso anche a carico di numerose persone informate sui fatti. Risulta dal comunicato ufficiale della Procura

INDAGATO DAL 21 DICEMBRE - L'iscrizione tra gli indagati di Silvio Berlusconi in relazione all'inchiesta sul caso Ruby risale al 21 dicembre scorso. La notizia emerge dal comunicato ufficiale della Procura di Milano. Indagine su premier scattata da altre deposizioni.

RUBY INTERROGATA SOLO AD OTTOBRE - La ragazza marocchina Ruby non è stata sentita dai pm di Milano da ottobre fino ad oggi. Lo afferma il legale di Ruby (parte lesa nell'inchiesta) Massimo Di Noia.
Quindi la decisione dei magistrati di indagare Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile sarebbe stata presa sulla base della deposizione di altre persone che avrebbero riferito di incontri tra il premier e la ragazza ad Arcore tra il febbraio e il maggio dell'anno scorso, come è scritto nel comunicato della Procura di Milano.

IL PREMIER RIUNISCE UN VERTICE A PALAZZO GRAZIOLI - Prima ancora che si diffondesse la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati per il caso Ruby, Silvio Berlusconi ha incontrato i suoi legali Niccolò Ghedini e Piero Longo. Ma gli avvocati del premier ancora non vogliono commentare la presunta notizia: «Uscirà più tardi una nota», dice Longo raggiunto telefonicamente.
Dopo il colloquio con gli avvocati, Berlusconi ha incontrato il sottosegretario Gianni Letta e subito dopo il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. In questo momento il presidente del Consiglio sta incontrando il capogruppo alla Camera del Pdl Fabrizio Cicchitto.

PERQUISITO ANCHE SALVATORE SPINELLI - Sono in corso a Milano perquisizioni presso gli uffici del consigliere regionale lombardo del Pdl, Nicole Minetti, a cui fu affidata l'allora 17enne marocchina Karima «Ruby» El Mahroug, in seguito a una telefonata in Questura del premier, e presso gli uffici di Salvatore Spinelli, uomo della tesoreria Fininvest.

FAVOREGGIAMENTO DELLA PROSTITUZIONE: L’ACCUSA PER LA BINETTI - Da oltre un'ora alcuni agenti della Digos della Questura di Milano si trovano al quarto piano del Consiglio regionale della Lombardia sembra al fine di compiere una perquisizione nell'ufficio del consigliere regionale del Pdl Nicole Minetti, indagata dalla Procura di Milano per favoreggiamento della prostituzione nell'ambito del caso di Karima 'Ruby' El Mahroug. Fu la consigliera regionale a prendersi in carico l'allora minorenne marocchina all'uscita della Questura del capoluogo lombardo a fine maggio dell'anno scorso.

CAPEZZONE: IN DUBBIO SE INDIGNARSI O SBADIGLIARE - La notizia che Silvio Berlusconi sarebbe indagato per il caso Ruby rappresenta il «consueto e logoro copione, fatto di fughe di notizie e di accuse inverosimili».
Dinanzi a ciò «i cittadini possono ancora una volta scegliere se indignarsi o sbadigliare». E' la reazione affidata al portavoce del Pdl Daniele Capezzone.

IL SOLITO COPIONE DELLA SCORCIATOIA GIUDIZIARIA - «Sono certo - ha aggiunto - che una sempre più vasta maggioranza di italiani abbia ben compreso cosa sia in gioco e si stringerà a sostegno del presidente del Consiglio. E se ancora c'è qualcuno, nella politica e non solo, che pensa di sconfiggere Silvio Berlusconi per via giudiziaria, avrà ancora una volta cocenti delusioni. Possibile che a sinistra non vi siano più né garantisti (e questo non sorprende) ma neppure politici accorti, capaci di capire che la scorciatoia giudiziaria li porta in un vicolo cieco?».

DI PIETRO: SE LUI TELEFONA AL QUESTORE E’ COLPA DEI PM? - Berlusconi perseguitato dai giudici? Macchè, «è lui che si perseguita da solo...». Antonio Di Pietro commenta così la notizia del'iscrizione del premier nel registro degli indagati per il caso Ruby, quando Berlusconi chiamò il questore di Milano interessandosi della minorenne tunisina e accreditandola come nipote di Mubarak.

HA CERCATO DI COPRIRE FATTI POCO CHIARI - «Non è colpa dei giudici se Berlusconi, nella funzione di presidente del Consiglio, chiama il questore di Milano per dire che una minorenne è nipote di Mubarak nel tentativo di coprire fatti poco chiari».
Il leader dell'Italia dei Valori apprezza poi la tempistica dell'intervento della Procura di Milano: «Diamo atto che ha voluto aspettare il pronunciamento della Corte Costituzionale per non influenzare in alcun modo il clima».