4 settembre 2025
Aggiornato 08:00
Lo scontro nella maggioranza

Marcegaglia: basta insulti e dossier, servono le riforme

Il Presidente di Confindustria al Sole 24 ore: «Manca una visione strategica. Ora investimenti e riforma fisco. No a forzature ed elezioni anticipate»

ROMA - «Basta insulti e dossier». Ora servono riforme «chiare». Ad affermarlo la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, sottolineando come in questa fase della vita politica ed economica del Paese manchi una visione strategica mentre bisognerebbe mobilitare più investimenti e riformare il fisco. Nel Paese, spiega in un'intervista su Il Sole24Ore, «c'è amarezza e va compresa o può diventare rancore».

SCONCERTO - «Andando in giro per l'Italia come leader di Confindustria ascolto rabbia, amarezza, incomprensione per quel che sta accadendo: tutti sentimenti che condivido. E' lo sconcerto per un governo, un Parlamento, una classe dirigente che non sa più dialogare, scontrarsi, discutere ma alla fine decidere e governare». Una situazione che produrrà «terra bruciata» e «chi avrà la forza per avviare le riforme?», si domanda la presidente degli industriali.
«Ci giochiamo il futuro del Paese ed è sconfortante vedere che chi è stato eletto per governarci si perde in baruffe che nel futuro faranno arrossire in tanti. La nostra politica è ipnotizzata».

NO A ELEZIONI ANTICIPATE - No a «forzature» ed elezioni anticipate. Se si dovesse tornare alle urne sarebbe una «sconfitta» per l'intera leadership che ha vinto le elezioni del 2008. Lo sconforto prevarrebbe e boccerebbe tutti stavolta». Così la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, chiede alla politica di mettere la parola fine «all'irresponsabile massacro» cui sta assistendo il Paese, tra «insulti e dossier», e invita il governo «alla serietà e a governare».
«Elezioni anticipate? Ma vogliamo scherzare? A meno di tre anni dalle elezioni anticipate del 2008? Vogliamo ritornare alla prima Repubblica degli anni '70? Non tocca a me e a Confindustria dare soluzioni o fare proposte politiche - sottolinea Marcegaglia - Certo dico che non porta fortuna insistere sulle forzature. Abbiamo fatto delle conquiste faticose, il maggioritario, l'alternanza, non credo sia una grande idea tornare al proporzionale senza sbarramento dei partitini di un tempo».
Secondo la presidente di Confindustria, ««questa legge elettorale non è brillante perché a scegliere i parlamentari sono i leader dei partiti e non gli elettori, con quali risultati abbiamo purtroppo visto: ma riformarla non è impossibile. Nel mezzo della più grande crisi dal 1929, però - sottolinea Marcegaglia - il Paese pretende stabilità e un governo con una maggioranza fortissima non può parlare di tornare alle urne».