28 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Inchiesta P3

Caliendo sotto assedio, il Pdl lo difende

Mozione di sfiducia dell'Idv come nel caso di Cosentino. Pd: «Il Sottosegretario si astenga dal lavoro alla Camera sulle intercettazioni»

ROMA - La mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario Giacomo Caliendo «l'abbiamo presentata anche noi alla Camera». Lo ha ricordato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, risponde a chi gli chiede dell'iniziativa lanciata dall'Idv sia alla Camera che al Senato, in seguito al coinvolgimento dell'esponente del governo nell'inchiesta sulla nuova P3.

LA MOZIONE DELL'IDV - Non è detto che il copione si ripeta questa volta a Palazzo Madama. Il capogruppo dell'Idv, Felice Belisario, ha tuttavia evidenziato la necessità di procedere in tempi rapidi. «Il sottosegretario non è in condizione di svolgere serenamente il suo lavoro - ha spiegato il senatore -. Tra i suoi compiti specifici c’è la delega a seguire il ddl intercettazioni, io al posto suo avrei già fatto le valigie e abbandonato l’incarico». Ancora poco chiaro, invece, il ruolo che ricoprirà il Pd e il resto dell'opposizione nella mozione: «Noi ci auguriamo che ci sia una convergenza come è accaduto per il caso di Cosentino. L’obiettivo non è spuntarla ma risolvere un problema».

PD - Intanto il Vicepresidente vicario del Gruppo del Pd alla Camera, Michele Ventura rinnova la richiesta di astensione del Sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo dai lavori della commissione Giustizia della Camera sul ddl intercettazioni.
«E' imbarazzante che il sottosegretario alla Giustizia Caliendo segua i lavori parlamentari: oggi (ieri per chi legge, ndr) l'ufficio di presidenza del Gruppo ha unanimemente deciso di chiedere al sottosegretario, attraverso la nostra capogruppo in Commissione Donatella Ferranti, di chiedere al sottosegretario la cortesia di astenersi dal partecipare alla discussione sulle intercettazioni. Giudichiamo assai grave, peraltro - afferma Ventura- che i deputati del Pdl abbiano deciso di impedire ai giornalisti, in seguito alle nostre proteste, di ascoltare i lavori della commissione attraverso il circuito chiuso. Un gesto irresponsabile, del resto in linea con le scelte di queste ore della maggioranza».

LA DIFESA DEL PDL - Il Pdl invece fa quadrato attorno al sottosegretario. E parla della contestazione che è stata inscenata nei suoi confronti in Commissione Giustizia dai rappresentanti dell'opposizione, culminata appunto nella richiesta di un passo indietro. «Si è trattata solo di una brutta strumentalizzazione politica - ha detto il capogruppo del Pdl in Commissione, Enrico Costa - è davvero una brutta pagina». Costa se l'è presa con la Ferranti parlando di «attacco strumentale» e di «lesione» nell'equilibrio sino ad oggi raggiunto nella commissione. «La Ferranti - ha detto Costa - ha voluto portare in Commissione una bassa speculazione politica nei confronti di una persona che, come Caliendo, ha sempre portato grande rispetto alla Commissione. Caliendo comunque ha dato una lezione di dignità a tutti, lui ha volato alto, parlando dei contenuti della proposta di modifica del governo, la Ferranti, invece, ha volato rasoterra...». Anche il presidente dei senatori pidiellini, Maurizio Gasparri, ha speso parole in difesa di Caliendo: «Non ho ancora letto la mozione, aspetto di farlo. Ma sono contrario alle dimissioni del sottosegretario Caliendo».