La Farnesina cambia pelle per promuovere il marchio Italia
Intervista al ministro degli Esteri Frattini sul «Messaggero»
ROMALa Farnesina cambia pelle. La riforma del dicastero, voluta dal suo titolare, Franco Frattini, è arrivata in porto. Una riforma che «rivoluziona le strategie internazionali del nostro Paese» e serve «a consacrare l'idea politica di una diplomazia al servizio del sistema Paese», spiega in un'intervista al Messaggero il Ministro, che attribuisce la paternità dell'idea al premier: «L'idea nacque già nel 2002, quando Silvio Berlusconi mi affidò questo incarico e mi disse: non voglio vedere più i diplomatici con il tight che fanno pranzi e cene, voglio vedere manager che promuovono il marchio Italia nel mondo».
RIPARTIZIONI TEMATICHE - Tecnicamente, con la riforma voluta da Frattini, le Direzioni generali non avranno più ripartizioni geografiche bensì tematiche: sicurezza, questioni globali, promozione del sistema-Paese, Unione europea. Ciascun Direttore generale avrà competenza complessiva mentre la visione settoriale spetterà ai Direttori centrali, veri e propri punti di forza dell'attività ministeriale.
«Punto saliente della riforma è la promozione della cultura italiana nel mondo», precisa Frattini, rispondendo alle critiche che evidenziavano l'eccessiva priorità data all'economia.