24 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Messaggio del Capo dello Stato

Napolitano: l'unità nazionale non è centralismo

Il Presidente della Repubblica a Torino commemora la figura del Conte di Cavour. Lieve malore durante la cerimonia

SANTENA - L' «Unità nazionale e coesione sociale non significano centralismo e burocratismo, non significano mortificazione delle Autonomie, delle diversità e delle ragioni di contrasto e confronto sociale e politico». Lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante il suo discorso di commemorazione del bicentenario di Cavour a Santena, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell'unità d'Italia.

UN PASSATO DA CELEBRARE - «Rivolgendoci ad un passato che merita di essere celebrato senza vacuità retoriche e senza autolesionismi, guardando avanti con saggezza ma senza conservatorismi al cammino da compiere - ha detto ancora Napolitano - le celebrazioni del centocinquantenario ci appaiono davvero una grande occasione da cogliere nell'interesse comune dell'Italia e degli italiani». Sabato il capo dello Stato aveva spiegato che la popolazione italiana non è indifferente al tema dell'unità e delle relative celebrazioni e aveva sottolineato che a suo parere l'unità nazionale e il federalismo non sono incompatibili.

MALORE - Un discorso che Napolitano ha svolto seduto, a causa di un lieve malore che lo ha colto stamani, probabilmente un imbarazzo intestinale secondo quanto riferito dal suo staff. Malore che ha condotto a restringere il programma della celebrazione cavouriana, con l'eliminazione di tutti gli altri interventi previsti prima di quello di Napolitano ala quale è stata data subito la parola.

VISITA A «LA STAMPA» - Napolitano è giunta a Santena, una ventina di chilometri da Torino, visibilmente pallido ed affaticato. Reduce da una privatissima quanto blindatissima visita alla redazione del quotidiano La Stampa dove, insieme al direttore Mario Calabresi a incontrato Sergio Marchionne e John Elkann, essendo la Fiat la proprietaria del quotidiano. Marchionne ed Elkann hanno descritto un capo dello Stato attento e presente su tutti i temi di attualit6à, dall'informazione alla stessa Fiat. Ed hanno raccontato che il Presidente, non appena notato che l'ad Fiat non aveva la cravatta, si è messo a suo maggiore agio facendo altrettanto. «L'incontro con Napolitano è stato molto positivo: abbiamo parlato di tutti i temi che il presidente aveva a cuore» e «Fiat era uno di quelli», ha riferito in particolare Elkann.
«Il fatto che il presidente abbia avuto la possibilità di venire qui a La Stampa durante la sua visita a Torino - ha concluso il numero uno della famiglia Agnelli in Fiat- ci inorgoglisce molto. Avere la possibilità di fargli vedere il nuovo archivio digitale che raccoglie tutto quello che è stato scritto dal 1867 a oggi, uno straordinario percorso che il paese ha fatto, è un ottimo auspicio per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia».