20 aprile 2024
Aggiornato 09:30
G8 Genova

Amnesty: la Sentenza conferma la gravità degli eventi

L'Associazione chiede nuovamente che Italia introduca il reato di tortura

GENOVA - La Corte d'appello di Genova ha confermato ieri il verdetto emesso in primo grado nei confronti di 15 agenti di polizia, agenti penitenziari e medici che, nel luglio 2008, erano stati condannati per i maltrattamenti avvenuti nel carcere provvisorio di Bolzaneto durante il G8 del 2001. La sentenza d'appello ha anche ribaltato le assoluzioni di 29 imputati, ritenendoli responsabili di maltrattamenti.

Sebbene le motivazioni non siano ancora note, la sentenza di ieri, ribadendo ampiamente l'esito del giudizio di primo grado, conferma che a Genova nove anni fa si verificarono gravi violazioni dei diritti umani» - ha dichiarato David Diaz-Jogeix, vice direttore del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International. «La sentenza costituisce un passo avanti importante nell'accertamento delle responsabilità per alcune delle gravi violazioni dei diritti umani e di singoli atti penalmente rilevanti commessi a Genova nel luglio 2001».

Durante lo svolgimento del G8 di Genova, ricordo Amnesty, oltre 200 persone vennero trasferite a Bolzaneto, dove vennero costrette a rimanere per ore in posizioni dolorose, furono picchiate, minacciate di subire violenze e stupri e sottoposte a perquisizioni corporali eseguite in modo volutamente degradante e a ulteriori umiliazioni.

La mancanza del reato di tortura nel codice penale italiano, insiste Amnesty, ha impedito ai giudici di punire i responsabili in modo proporzionato alla gravità della condotta loro attribuita. I reati minori di cui sono stati giudicati responsabili sono ora sottoposti a prescrizione e questo significa che nessuno sconterà alcun periodo di carcere.

Inoltre, le lacune del sistema che hanno concorso alle violazioni dei diritti umani di Bolzaneto non sono state colmate dalle autorità italiane. Amnesty International ritiene che queste ultime, negli ultimi nove anni, non abbiano adottato alcuna misura per impedire che brutalità della polizia analoghe a quelle verificatesi a Bolzaneto possano verificarsi ancora. Amnesty International rinnova la richiesta alle autorità italiane di introdurre il reato di tortura.