24 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Emergenza maltempo

Alluvione Serchio, la Toscana chiede risorse al governo

Predisposti i primi interventi per imprese colpite e lavoratori

FIRENZE - La Toscana chiede un impegno del Governo per riprendersi dall'alluvione del Serchio: «E' necessario che anche il Governo nazionale faccia la sua parte», ha detto oggi l'assessore alla protezione civile, Marco Betti, secondo cui per la sicurezza complessiva del territorio «la Regione Toscana ha investito risorse, pur scontrandosi frequentemente con le scelte del Governo centrale. Abbiamo destinato 4 milioni di euro per gli interventi necessari e straordinari, ed altri 50 milioni anticipando gli investimenti per la difesa del suolo».

L'assessore alla salute Enrico Rossi ha rincarato la dose, soffermando che «alla Toscana sono stati tolti prima gli 8 milioni annui destinati alla protezione civile e nel 2008 abbiamo perso le tracce anche di ulteriori 13 milioni che dovevano essere destinati al nostro territorio. Forse sarebbe necessario anche a livello nazionale ristabilire un diverso ordine delle priorità».

Nel frattempo, di fronte a circa 150 imprese artigianali ed industriali, oltre 100 imprese agricole e circa 2.000 addetti che hanno subito danni a seguito dell'alluvione, l'assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna ha illustrato le prime azioni della Regione Toscana a loro supporto, con la concessione di contributi in conto interessi o canoni. L'assessore al lavoro Gianfranco Simoncini ha invece annunciato che la Regione ha autorizzato la Cig ordinaria e straordinaria per le imprese colpite sopra i 15 dipendenti, e quella in deroga per le imprese con un numero inferiore di occupati, evidenziando la disponibilità della regione stessa «alla creazione di un tavolo di lavoro con la Provincia di Pisa e le parti sociali per affrontare anche i problemi dei lavoratori a tempo determinato e co.co.co che, nella situazione attuale, non avrebbero alcuna forma di protezione sociale. Per loro stiamo valutando interventi specifici di sostegno».