1 agosto 2025
Aggiornato 00:30
La prima dell'inverno 2012

Bomba d'acqua su Massa e Carrara, si contano i danni

Non sono state risparmiate neanche le zone di Aulla, dove si erano appena finito di riparare ai danni dell'anno scorso, né quella di Lavacchio, dove erano morte tre persone nel novembre 2010. Coldiretti: In Toscana il 98% dei comuni rischio frana

FIRENZE - Alla prima bomba d'acqua dell'inverno 2012, l'intera provincia di Massa-Carrara, e in particolare la Lunigiana, è stata ancora una volta travolta da frane, allagamenti e esondazioni dei torrenti. Non sono state risparmiate neanche le zone di Aulla, dove si erano appena finito di riparare ai danni dell'anno scorso, né quella di Lavacchio, dove erano morte tre persone nel novembre 2010.
A essere sconvolta dalla pioggia caduta soprattutto tra le 23.30 e le tre di questa notte, sono varie parti della provincia, anche nelle città di Massa e di Carrara: strade trasformate in torrenti, automobili trascinate via dalla corrente, piani interrati e piani terreni delle abitazioni invasi dall'acqua. Fortunatamente, la potenza della pioggia è scemata dopo le 3, ma a scatenare l'indignazione dei cittadini sono le conseguenze di questa prima bomba d'acqua: si teme cosa potrà accadere al ripetersi dell'evento.
Al momento, non risultano dispersi, e gli sfollati non sarebbero più di un centinaio di persone. In tanti, si sono rifugiati ai piani alti delle rispettive abitazioni. Provvidenziale la chiamata registrata che il Comune di Carrara ha effettuato ad ogni utenza, raccomandandosi, nel cuore della notte, di non uscire di casa.

Coldiretti: In Toscana il 98% dei comuni rischio frana - Smottamenti e frane nelle zone del Candia, dove si produce il Doc dei Colli Apuani ma anche campi, cantine, stalle e serre allagate in tutta la zona di costa a causa delle forti ed intense precipitazioni che hanno colpito la Provincia di Massa Carrara E' quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti che sottolinea come in Toscana ben il 98% dei Comuni si a rischio frane o alluvioni. Le forti piogge nelle colline del Candia - sottolinea la Coldiretti - hanno reso fragilissimo il terreno portandosi a valle interi terrazzamenti di vigna e contribuendo al già precario equilibrio della zona.
La situazione - continua la Coldiretti - è di estrema precarietà con numerose le cantine allagate e danni ingenti danni al sistema economico ma in difficoltà è anche l'agricoltura nella zona di costa dove sono presenti moltissime aziende che producono ortaggi di stagione. Allagate numerose serre e stalle in conseguenza dell'esondazione dei fossi che non sono riusciti ancora a smaltire l'enorme volume di acqua. Un territorio che - denuncia la Coldiretti - paga a caro prezzo il peso di anni di abusi edilizi e di cementificazione selvaggia con il 98 per cento dei comuni (ben 210) che in Toscana sono a rischio frane ed alluvioni. Una situazione ancora peggiore di quella già grave della media nazionale dove sono 6.633 i comuni complessivamente a rischio, l'82% del totale.