20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Politica & Giustizia

Da domani il processo breve al Senato, scontro Governo-Anm

Primi dati toghe: «Alfano mente,a rischio 50% cause». Pdl: «Fesserie»

ROMA - E' ancora bufera fra il governo e la magistratura. L'associazione nazionale magistrati ha fornito oggi la fotografia degli effetti di un'eventuale approvazione del ddl sul processo breve che da domani inizia il suo iter parlamentare in Senato. Secondo il sindacato delle toghe, infatti, la norma presentata dalla maggioranza a Palazzo Madama metterà a rischio la conclusione del 50% dei processi. Il Pdl insorge.

ANM: A RISCHIO I PROCESSI - Secondo l'Anm, a Roma, Bologna e Torino è a rischio prescrizione oltre il 50% dei procedimenti, mentre a Firenze, Napoli e Palermo tra il 20 ed il 30%. Queste sono infatti le percentuali dei procedimenti in fase di udienza preliminare e dei dibattimenti in primo grado già prescritti, o dei quali sarebbe imminente la prescrizione, in caso di entrata in vigore del disegno di legge sul «processo breve». Un modo, spiega, l'Anm, per smentire «clamorosamente le rosee previsioni» del ministro della Giustizia Angelino Alfano, secondo il quale le nuove norme avrebbero ricadute su circa l'1% dei processi.

BERLUSCONI: SPIEGHERÒ AGLI ITALIANI - Duri i commenti del centrodestra. Ufficialmente il premier Silvio Berlusconi evita di intervenire direttamente sul delicato capitolo giustizia, rimandando al «momento opportuno» per «spiegare agli italiani qual è la situazione in cui siamo». Il Cavaliere sarebbe pronto, secondo uomini a lui vicini, a metterci «la faccia» con un 'intervento al Senato o in tv, per rispondere a quelli che giudica «attacchi politici». Ma Palazzo Chigi considera queste ricostruzioni solo «illazioni».

PDL: FESSERIE - Per il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, l'Anm «spara fesserie», trattandosi di «numeri senza fondamento». Mentre l'Italia dei valori ribatte: E' Alfano a giocare con i numeri, così si sfascia il sistema. La polemica cade nel giorno in cui l'ex Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi invita proprio Berlusconi e il governo a mettere da parte leggi ad personam e a evitare di «delegittimare le istituzioni».