23 marzo 2025
Aggiornato 01:30
L'inchiesta

Nel caso Marrazzo spunta il nome di un quinto carabiniere

Secondo il Corriere della Sera implicato anche un militare dell'Arma che avrebbe usato la propria casa per ricevere persone eventualmente interessate a visionare il filmato per valutarne l'acquisizione

ROMA - Un quinto carabiniere sarebbe implicato nell'inchiesta sul ricatto con video all'ex Governatore del Lazio, Piero Marrazzo. Secondo quanto scrive il Corriere della sera, il militare, 42 anni, già arrestato nel 2006, avrebbe usato la propria casa per ricevere persone eventualmente interessate a visionare il filmato per valutarne l'acquisizione.

Nell'abitazione del carabiniere sarebbero stati, secondo quanto scrive il Corsera, sia il fotografo Max Scarfone e sia il giornalista di Oggi Giangavino Sulas. Il primo ha riferito che l'uomo l'ha «controllato militarmente» quando andò «per la prima volta a vedere il filmato che volevano vendere». Per il militare non è scattato il fermo, come invece è avvenuto per i carabinieri Carlo Tagliente, Luciano Simeone e Nicola Testini. La questione verrà posta ai giudici del Riesame dall'avvocato Mario Griffo.