1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Salute. Nuova influenza

L'influenza stagionale molto più aggressiva di H1N1

Mortalità 100 volte più alta. Fazio: «Obiettivo è fermare la sua diffusione. Vaccineremo atleti olimpiadi»

ROMA - La nuova influenza è di gran lunga meno aggressiva di quella stagionale. A sottolinearlo è stato il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, spiegando che, a fronte di 400mila casi di contagio, si contano finora 11 morti mentre l'anno scorso la stagionale ha provocato 8mila morti su 4 milioni di contagi: cioè meno di 0,03 morti ogni mille contagi contro 2. Insomma la stagionale uccide cento volte più della nuova influenza.

FERMARE LA DIFFUSIONE - Ciononostante, il ministero del Welfare mantiene alta l'allerta sul tema. L'obiettivo è quello di fermare la sua diffusione prima che possa mutare in una forma più pericolosa. Finora l'Italia è tra i paesi più colpiti. Nel bel paese si contano, dati aggiornati alla 43esima settimana dall'inizio dell'epidemia, 388 casi ogni 100mila abitanti, sostanzialmente pari alla Spagna (380) e meno del Belgio (420), ma ben più della Francia (216). «Ma la pandemia è una cosa capricciosa - ha spiegato Fazio - e non è detto che i prossimi dati non siano diversi, si possono fare stime e valutazioni, ma sono difficili le previsioni».

In ogni caso, per ora, non c'è necessità di chiudere le scuole. Alcune, ha spiegato Fazio, hanno preferito sospendere l'attività didattica di alcune classi, ma finora nessun istituto è stato chiuso. La decisione, comunque, ha sottolineato, spetta alle Regioni e alle autorità scolastiche.

VACCINO PER GLI ATLETI OLIMPICI - Intanto, per precauzione, tutti gli atleti che saranno impegnati alle olimpiadi e alle paralimpiadi di Vancouver a febbraio saranno vaccinati. «Non c'è preoccupazione per la loro salute», ha precisato Fazio, sottolineando che l'obiettivo è semplicemente quello di «garantire la rappresentanza italiana» alle competizioni ed evitare di diffondere il contagio. Restano fuori dalla campagna di vaccinazioni, per il momento invece, gli altri atleti. «Lo sport non è tra le priorità indicate da Fazio», ha spiegato questa mattina il presidente del Coni, Gianni Petrucci, annunciando però l'apertura di una commissione congiunta tra il Comitato olimpico e il ministero, per studiare la questione della pandemia nel mondo delle competizioni sportive.

Un'altra commissione è stata poi annunciata per individuare i centri che saranno destinati ai casi gravi, quelli che evolvono in polmonite. Quelli già stabiliti sono 14. «Stiamo lavorando - ha spiegato Fazio - con le Regioni per fare in modo che quelle che non hanno centri di riferimento sappiano a chi rivolgersi».