Gelmini: «Riformare test medicina, ma percorso in salita»
«Il Contenzioso amministrativo nelle Univesità ha raggiunto proporzioni impensabili»
ROMA - La riforma delle modalità di selezione per l'accesso ai test di medicina è «un obiettivo che condivido pienamente e che con me condividono molti rettori», che anzi andrebbe estesa anche «all'accesso alle scuole di specializzazione, dove è forse ancora più urgente».
È un percorso però in salita, perché «incontriamo difficoltà nell'introdurre riforme di evidente buon senso e correttezza in un contesto in cui il contenzioso amministrativo in materia educativa ha raggiunto proporzioni impensabili fino a pochi anni fa». Lo dice il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, in una lettera al Sole24Ore pubblicata oggi.
Il ministro spiega che l'obiettivo di fondo della riforma «è chiaro da tempo: consentire agli studenti che conseguono i migliori risultati su base nazionale di accedere alle facoltà mediche scegliendo quella che preferiscono, senza limitare le loro possibilità a una sola sede». Ma durante lo studio per l'elaborazione dei decreti «sono emersi tre problemi di non facile soluzione»: uno di natura tecnica («somministrare i test via computer, garantendo ovviamente la segretezza e la sicurezza delle prove. Nulla di impossibile«); un altro relativo a «come esercitare le opzioni sulla sede da parte dei vincitori dei test. Quando il sistema è stato sperimentato per l'accesso a odontoiatria, per esempio, le difficoltà sono state serie»; il terzo, appunto, di natura giuridica e legato ai ricorsi al Tar.
«Con una graduatoria unica su base nazionale un ricorso bloccherebbe di colpo tutti gli aspiranti medici e tutte le facoltà. Mi auguro che sia possibile trovare una soluzione giuridica adeguata per prevenire questa pericolosa eventualità. Purtroppo questo Paese anche per questi motivi - conclude Gelmini sul Sole24Ore - non riesce a modernizzarsi e a competere a livello internazionale».
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