Berlusconi a ministri: «Mai pensato ritiro unilaterale»
In Cdm assente Bossi, Calderoli chiede disimpegno in altre aree
ROMA - La parola chiave resta evitare strappi e scontri, anche sull'Afghanistan. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, lo ha ribadito anche durante la riunione del Consiglio dei ministri di questa mattina. Soprattutto, viene riferito, nella sua introduzione il premier avrebbe spiegato agli esponenti dell'Esecutivo che mai nessuno ha ipotizzato che ci si potesse ritirare da Kabul in maniera unilaterale.
Anche con i ministri Berlusconi avrebbe parlato di una transition strategy, sottolineando come sia chiaro a tutti che i tempi per andare via dall'Afghanistan non possono essere immediati né tanto meno decisi senza l'accordo degli alleati e degli organismi internazionali. Parole che, poco dopo, hanno consentito al ministro della Difesa Ignazio La Russa, di presentarsi in conferenza stampa e sostenere che nel Consiglio dei ministri tutti «hanno condiviso la linea» del no al ritiro unilaterale e che parlare ora di exit strategy sarebbe come dare un segnale di «debolezza».
Assente Bossi, che ieri aveva auspicato il rientro dei militari entro Natale, è stato il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, a sollevare qualche eccezione a nome della Lega. Non su Kabul, ma almeno sull'impegno in altre aree, come ad esempio il Kosovo. Ipotesi a cui sempre La Russa ha fatto cenno conversando con i giornalisti dopo la riunione dell'Esecutivo, sottolineando che si potrebbe presto completare il ritiro da quel teatro.